SCHERMI, BIBITE E PASCALE: SILVIO OGGI DECADE IN PIAZZA
VERDINI CONSIGLIA AL CAPO DI NON PARLARE TROPPO TARDI: “FA FREDDO”… MINZOLINI DENUNCIA I CONTROLLI DELLA DIGOS… IL MEDICO: “DEVE RIPOSARE”
L’ultimo scatto di decadenza berlusconiana è Denis Verdini in formato meteorino: “Silvio, non possiamo tenere la gente per cinque ore. Non puoi parlare dopo le 19. Farà un freddo cane”.
E Silvio annuisce.
Il Cavaliere voleva provare l’effetto sovrapposizione, una tecnica antica, rigurgiti di TeleMilano: a palazzo Madama, verdetto verso le 20, i senatori lo cacciano; a palazzo Grazioli, carovane convocate per le 14, il Capo arringa al pubblico. E Francesca lo consola in diretta.
Dai bollori del 4 agosto con Francesca Pascale che s’affaccia da un finestrone di casa, sofferente per la condanna in Cassazione del fidanzato, al 25 novembre di piumini montani e bibite calde (saranno distribuite a pacchi): la decadenza è pure climatica. Oggi la temperatura toccherà lo zero, come le speranze di Berlusconi di trovare una soluzione a se stesso.
Il prudente Alberto Zangrillo, medico di fiducia, consiglia al Capo di restare in salotto, tanto riposo e, soprattutto, di non guardare il voto in televisione.
Un disastro. Perchè Verdini e Santanchè hanno ordinato un maxischermo da finale mondiale: sotto, intorno, accanto, a cento metri da piazza Venezia, i tifosi di Forza Italia potranno far sentire un’esultanza oppure far arrivare il cordoglio.
La Piazza deve oscillare e pressare, ma la piazza non deve perire nè di freddo e nè di noia.
E così Verdini ha respinto, per il momento, la brillante idea di Renato Brunetta: facciamo un’orazione di quattro o cinque ore, i deputati prendono il microfono e raccontano il “colpo di Stato”.
Ovviamente, Brunetta riservava per sè un minutaggio maggiore: Verdini non abbocca.
La sede di Forza Italia ha ospitato riunioni interminabili per definire una scaletta che sia piacevole al Capo: tra scissioni e riposizioni, numeri di sezioni locali che non funzionano, stavano per dimenticare di radunare la gente.
Perchè Forza Italia non esiste, le cariche ufficiali sono tre: Berlusconi presidente, Sandro Bondi commissario e, da pochi giorni, Deborah Bergamini responsabile per le comunicazioni.
Il tesoriere del fu Pdl, il toscano Maurizio Bianconi, non vuole sapere troppo di questa manifestazione: “I soldi del vecchio partito restano lì. Forza Italia non ha nulla, soltanto una fideiussione milionaria di Berlusconi”.
Quanto? “Più di cento milioni di euro, ma non vorrei sbagliare. Io ho ricevuto una lettera: ci andrò, non so nemmeno quando. Appena mi fanno cenno, li raggiungo”.
Non si aspettano folle memorabili nel budello che circonda palazzo Grazioli: per l’esattezza via del Plebiscito, quasi a metà strada fra il Quirinale e il Senato.
Saranno in poche migliaia, non di più.
Augusto Minzolini ha ricevuto un messaggino di un coordinatore ligure e poi ha denunciato in tv: “Mi dicono che la Digos chiede il numero di targa degli autobus e anche la lista dei passeggeri. Assurdo”.
E i forzisti più complottisti credono che sia l’effetto di una scomunica quirinalesca.
Ma Berlusconi non s’arrende a una resa inevitabile: “Sarà una manifestazione legittima e pacifica. Questo è solo l’inizio”. Un inizio che comincia da una fine.
E si trascina con sè l’ascesa di Pascale: Dudù resterà da solo, Francesca sarà tra le bandiere di Forza Italia.
Per far pendere di meno l’amato decadente.
Carlo Tecce
(da “Il Fatto Quotidiano”)
Leave a Reply