SCHLEIN: “NON E’ VERO CHE IL SALARIO MINIMO TAGLIA LE RETIRBUZIONI, AL CONTRARIO LE LIVELLA VERSO L’ALTO”
“IN EUROPA E’ LEGGE IN 22 PAESI SU 27, IN GERMANIA E’ STATA INTRODOTTA DALLA MERKEL”… “HA GENERATO UN AUMENTO DEI SALARI DEL 15% E LA CRESCITA DELL’OCCUPAZIONE”
Schlein spiega che il salario minimo non taglia le retribuzioni: «Al contrario, le livella verso l’alto. Perché allarga a tutti la retribuzione complessiva stabilita dai contratti collettivi stipulati dai sindacati comparativamente più rappresentativi».
Ovvero «Chi oggi guadagna 5 euro l’ora ne guadagnerà almeno 9, ma chi ne prende 12 continuerà a prenderli. E anzi li prenderà anche chi lavora nello stesso settore ma non è coperto dal contratto più rappresentativo. In questo modo, si contrastano anche i contratti pirata».
I contratti pirata
Anche la leader Pd critica i contratti firmati da sigle poco o nulla rappresentative: «E che fanno concorrenza sleale, aiutando imprese che intendono aumentare la produttività sfruttando fino all’osso i lavoratori. Da un’analisi del Cnel, risulta che su un migliaio di contratti collettivi solo il 22 per cento sono firmati da Cgil, Cisl e Uil, cioè i sindacati comparativamente più rappresentativi».
E quando Francesca Schianchi su “La Stampa” le ricorda che Antonio Tajani ha parlato di proposte da Unione Sovietica, replica: «Temo debba ripassare la cartina d’Europa. È presente in 22 Paesi su 27, come la Germania, dove l’ha introdotto, guarda un po’, Angela Merkel. Ha fatto registrare l’immediato innalzamento dei salari di circa il 15 per cento e la crescita dell’occupazione anche tra lavoratori meno qualificati. È necessario anche da noi, per contrastare quel lavoro povero che il governo continua a negare».
(da agenzie)
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