SCISSIONE PDL, SICILIA: IL PARTITO DEFLAGRA E LE COLOMBE APRONO A CROCETTA
L’ONDA LUNGA DELLA DIVISIONE DEL CENTRODESTRA DIVIDE LA REGIONE
Falchi e colombe, ecco i plotoni di forzisti e fuoriusciti capeggiati da Miccichè e Alfano: i primi fedeli al Cavaliere, gli altri confluiti nell’Ncd.
Sui social network parte la sfida dei messaggi al vetriolo. Miccichè: “Ncd è la sigla di una malattia, Alfano lo sa?”. Castiglione: “Chiarezza sul programma, siamo disponibili al dialogo”
Le “colombe” siciliane del Pdl si contano e aprono al governo di Rosario Crocetta: “Dal governatore vogliamo chiarezza sul programma, vogliamo vedere atti concreti: dopodichè saremo disponibili al confronto e al dialogo, al di là delle diatribe politiche. Sicuramente non chiediamo poltrone nè di partecipare al governo”, annuncia Giuseppe Castiglione, deputato nazionale e coordinatore del Nuovo centro destra in rotta con la neo Forza Italia.
Quattro le priorità da mettere in agenda entro il 31 dicembre: bilancio e legge di stabilità , stabilizzazione dei precari, riforma istituzionale delle Province e servizi pubblici locali. Già la prossima settimana nasceranno gruppi diversi all’Ars, poi sarà la volta dei consigli comunali.
A meno di 12 ore dalla rottura sancita ieri sera da Angelino Alfano, i senatori e i deputati siciliani eletti in Parlamento e nello scacchiere regionale si definiscono gli schieramenti.
Da un lato ci sono le “colombe” di Alfano che daranno vita a nuovi gruppi parlamentari, dall’altro la nuova Forza Italia che in Sicilia trova il suo alfiere in Gianfranco Miccichè.
La maggioranza dei pidiellini siciliani si schiera coi filogovernativi. “Tutti noi insieme al ministro Alfano, abbiamo tentato sino alle fine di mantenere il nostro partito coeso e forte. Ritengo che i veri eredi degli ideali e dei valori di Forza Italia siamo noi, non avezzi ad estremismi e soprattutto saldi con la mente, il cuore ed entrambi i piedi nel centrodestra”, scrive su Facebook il parlamentare e coordinatore siciliano del Pdl Dore Misuraca.
Una sorta di chiamata alle armi, dopo che nei giorni scorsi a muoversi è stato Gianfranco Miccichè, pronto a riprendersi la leadership nell’Isola, soffiatagli anni fa da Angelino Alfano.
Ma quale sarà la nuova geografia dell’Ars dopo la scissione?
Ancora le trattative sono in corso, quel che è certo è che alcuni hanno già scelto da che parte stare. Tra gli alfaniani ci sono il capogruppo Antonino D’Asero, Vincenzo Fontana, Francesco Cascio, Pietro Alongi, Nino Germanà e Vincenzo Vinciullo.
Dalla parte opposta, i cosiddetti “falchi” che daranno origine alla nuova Forza Italia, sono confluiti l’ex An Marco Falcone, Salvo Pogliese, Giorgio Assenza e Giuseppe Milazzo.
Alla nuova Forza Italia guardano con interesse anche i deputati regionali del Pid di Saverio Romano.
Sul fronte nazionale i parlamentari siciliani si spaccano così.
Tra le “colombe” del Nuovo centro destra ci sono, al Senato, Renato Schifani, Simona Vicari, Giuseppe Marinello, Salvatore Torrisi, Pippo Pagano, Marcello Gualdani, Carmine Mancuso e Antonino D’Alì, mentre alla Camera gli alfaniani sono Giuseppe Castiglione, Dore Misuraca, Enzo Garofalo, Antonino Minardo, Alessandro Pagano e Antonino Bosco.
Dall’altro lato della “barricata”, tra i “falchi” della Nuova Forza Italia, ci sono al Senato i miccicheiani Giovanni Mauro e Mario Ferrara, Giuseppe Ruvolo e Francesco Scoma, mentre per la Camera Stefania Prestigiacomo, Antonio Martino e l’ex An Basilio Catanoso.
(da “La Repubblica“)
Leave a Reply