SCUOLA, IL COMITATO TECNICO-SCIENTIFICO: “DEROGA AL DISTANZAMENTO IN CLASSE SE SI USANO LE MASCHERINE”
A QUESTO PUNTO NON SAREBBERO PIU’ NECESSARI I BANCHI SINGOLI E SI RIAPRIREBBERO LE SCUOLE SENZA PROBLEMI… MA NON POTEVANO DIRLO PRIMA?
Manca un mese esatto alla ripresa delle lezioni in aula, ma la questione del distanziamento a scuola sembra ancora essere lontana da una soluzione. Si parla di spazi, di banchi e di mascherina: tutte questioni ancora irrisolte, mentre l’estate scorre velocemente e ci porta a grandi passi alla ripresa dell’anno scolastico.
Tantissime le questioni ancora in ballo, ma in soccorso del Ministero della Pubblica Istruzione arriva l’ultima riunione del Comitato Tecnico-Scientifico che potrebbe consentire a Lucia Azzolina di divincolarsi in modo migliore dalle lancette che corrono inesorabilmente.
Nella riunione, la numero cento, del Cts effettuata lunedì scorso, infatti, è emersa un’indicazione che sembra essere un assist ideale per il governo e il Ministero: il distanziamento a scuola può essere derogato attraverso l’utilizzo della mascherina in classe.
«Al solo scopo di garantire l’avvio dell’anno scolastico — scrive La Repubblica riportando un estratto dell’ultimo verbale del Cts -, in eventuali situazioni in cui non sia possibile garantire nello svolgimento delle attività scolastiche il distanziamento fisico prescritto, sarà necessario assicurare la disponibilità e l’uso della mascherina, preferibilmente di tipo chirurgico».
In attesa dell’ufficializzazione, occorre ricordare come quella del Comitato tecnico-scientifico sia solamente un’indicazione. Ma si tratta di un dettaglio non di poco conto.
La questione degli spazi, delle aule e del distanziamento a scuola è quella più delicata in vista della ripresa delle lezioni (che ripartiranno ufficialmente il 14 settembre, ma già dal 1° settembre in aula torneranno gli studenti che dovranno recuperare alcune materie).
In ogni caso, nello stesso verbale del Cts si ricorda come questa sia una deroga temporanea.
Insomma, il Ministero deve trovare al più presto soluzioni per garantire la sicurezza degli studenti e degli alunni con il distanziamento a scuola: sia con l’arrivo dei nuovi banchi monoposto (quelli con le rotelle), sia con nuovi spazi per evitare le cosiddette ‘classi pollaio’. Si tratta, dunque, di una soluzione tampone affinchè l’anno scolastico inizi regolarmente.
“Tanto rumore per nulla”. La sintesi è di Antonello Giannelli, presidente dell’associazione nazionale presidi (Anp). Una reazione a caldo, lo stato d’animo di chi si sente in corsa con l’acqua alla gola e con regole che cambiano continuamente.
La premessa è: “Ci atteniamo a quanto dicono le autorità sanitarie”. Ma l’indicazione del Comitato tecnico scientifico sul fatto che si può scendere anche sotto il metro di distanza, laddove non ci sarà la possibilità di rispettarlo, spiazza un po’ tutti.
“Sono un po’ stupito, non si capisce perchè questa prescrizione non sia arrivata prima. Quello che mi viene da dire è che siamo passati dalla tragedia alla commedia: tanto rumore per nulla di William Shakespeare! – osserva Giannelli – per cosa ci siamo arrabattati sino ad ora? Pare tutto inutile, un’attività febbrile fatta in questi mesi che ci si poteva risparmiare. A questo punto il ministero mandi il prima possibile l’organico aggiuntivo necessario per sdoppiare le classi e basta”.Il Cts, nelle sue indicazioni a verbale, poi trasmesse dal capo Dipartimento del ministero dell’Istruzione Max Bruschi a tutti i dirigenti scolastici e ai direttori degli Uffici regionali, aggiunge che l’uso della sola mascherina dovrebbe essere una misura temporanea, per dare tempo nel reperire gli spazi e ripristinare la distanza di un metro. La lettera di Bruschi, commenta il responsabile dell’Anp, “è apprezzabile nei toni, molto empatica, orientata a fare fronte comune per la scuola”.
Però, che fatica. Sino a ieri i presidi erano ancora lì a misurare le aule col metro.
La ministra ha ricordato quanto il Cts aveva già scritto il 7 luglio: “La mascherina è fondamentale laddove il distanziamento non c’è”. Per ribadire: “Ma noi stiamo lavorando al distanziamento e continueremo a farlo. Ci sono paesi europei che dicono: se non hai il distanziamento metti la mascherina e basta. Noi stiamo facendo di più: stiamo lavorando per garantire a tutti il distanziamento”.
Insiste Lucia Azzolina: “L’obiettivo non è solo riaprire le scuole, ma fare in modo che non richiudano. Tutti i pezzi stanno andando al loro posto. Le linee guida pronte da fine giugno, protocollo di sicurezza, forniture di gel, banchi, mascherine, 100 mila assunzioni a tempo indeterminato e almeno altre 50 mila a tempo determinato per l’emergenza. È un lavoro enorme, gigantesco. Sto facendo i salti mortali con tutto il governo e tutti quelli che stanno lavorando per la riapertura delle scuole. Vorrei tanto che lo stesso sforzo lo facessero tutti, mi aspetto di vedere responsabilità . Lo sforzo per il bene della scuola deve essere di tutti”.
(da agenzie)
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