SE LA LIFELINE HA CHIESTO IERI L’INTERVENTO DELLA GUARDIA COSTIERA ITALIANA E L’ITALIA NON E’ INTERVENUTA VA INDAGATA L’INTERA CATENA DI COMANDO, A COMINCIARE DAI MINISTRI
LIFELINE SI AVVICINA A MALTA CHE NEGA DI AVER RICEVUTO INVITO AD ACCOGLIERLA DAL GOVERNO ITALIANO COME SOSTENUTO DA SALVINI
«La nave fuorilegge Lifeline è ora in acque di Malta, col suo carico di 239 immigrati. Per sicurezza di equipaggio e passeggeri abbiamo chiesto che Malta apra i porti. Chiaro che poi quella nave dovrà essere sequestrata, ed il suo equipaggio fermato. Mai più in mare a trafficare».
Con questo delirante tweet del ministro dell’Interno Matteo Salvini si riapre forte più che mai la polemica sui migranti innescata dal caso Aquarius.
Al centro del caso ora c’è la Lifeline, che da circa una settimana naviga a ridosso delle acque libiche, stata già protagonista nei giorni scorsi di alcuni polemici botta e risposta via twitter con Salvini, con accuse di «fascismo» rivolte al titolare del Viminale, che aveva ironizzato sull’aspetto di un membro dell’equipaggio.
Ieri, giovedì 21, il primo intervento vero e proprio al largo delle coste libiche: «in acque internazionali», sostiene l’organizzazione.
Dalla capitale libica si muove una motovedetta che arriva in zona, soccorre un altro gommone in difficoltà e chiede la consegna dei 224.
La Lifeline giustamente oppone un «nein» e sollecita l’intervento alla Guardia costiera italiana: «vogliamo un porto sicuro».
Che non può essere libico, secondo la ong, che nella notte ha fornito assistenza a un mercantile intervenuto in soccorso di un altro gommone in difficoltà .
«La nostra nave batte bandiera olandese»: lo ha ribadito Lifeline in un tweet, dopo che il governo italiano ha preannunciato il sequestro dell’imbarcazione per avviare un’inchiesta di bandiera volta ad accertare se sia effettivamente registrata in Olanda. Lifeline ha pubblicato anche la foto della conferma di registrazione della nave omonima, datata 19 settembre 2017 con scadenza il 19 settembre 2019, in cui si indica Amsterdam come porto «di casa».
«Nonostante la retorica di Salvini, il centro di coordinamento di Roma non ha fatto alcuna richiesta formale a Malta di accogliere la nave».
È quanto riferiscono fonti del governo maltese alla testata Malta Today.
Anche il giornale Times of Malta riporta una versione analoga, parlando di fonti secondo le quali, nonostante l’imbarcazione sia entrata nella zona di «search and rescue» di Malta, La Valletta non ha ricevuto alcuna richiesta di assistenza nè dal centro di coordinamento di Roma, nè dal capitano della nave.
«Nessuna richiesta di soccorso è stata fatta finora», scrive il Times of Malta.
(da “La Repubblica”)
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