SECONDO IL “TIMES”, IL LEGGENDARIO CORPO DI ÉLITE BRITANNICO SAS (SPECIAL AIR SERVICE) STAREBBE ADDESTRANDO MILITARI UCRAINI A OBOLON, ALLA PERIFERIA NORD DI KIEV
STAREBBERO ISTRUENDO IL 112ESIMO BATTAGLIONE A UTILIZZARE I 5MILA MISSILI ANTI-TANK NLAW FORNITI DA LONDRA… L’MI6 STA COLLABORANDO CON KIEV PER PENETRARE LE COMUNICAZIONI RUSSE
Nell’ultimo incontro ufficiale tra Russia e Regno Unito l’11 febbraio scorso a Mosca, il ministro della Difesa Sergei Shoigu provocò così il pari britannico Ben Wallace: «Mi piacerebbe sapere perché Londra stia mandando forze speciali in Ucraina e quanto resteranno ». Ora ci sarebbe la conferma. Secondo il Times , il leggendario corpo di élite britannico Sas (Special Air Service) starebbe addestrando militari ucraini a Obolon, alla periferia Nord di Kiev, che due mesi fa i soldati regolari britannici avevano abbandonato prima dell’invasione ordinata da Putin, poiché si temeva che la capitale sarebbe caduta in pochi giorni. Invece, la resistenza ucraina è stata sorprendente. Anche grazie all’addestramento britannico negli ultimi anni.
In questi giorni, le Sas, che hanno ridotto la presenza in Afghanistan e Siria, starebbero istruendo le nuove giovani reclute e il 112esimo battaglione ucraini ad utilizzare i circa 5mila missili anti-tank NLaw sinora forniti da Londra. Armi eccezionalmente efficaci contro gli impacciati carri armati di Mosca, monouso (costo 40mila euro l’una) ma leggere (12,5 kg), facili da utilizzare e capaci di colpire a oltre 770 km/h obiettivi in movimento fino a 400 metri di distanza (e 800m per gli stazionari). Insieme agli altri missili anti-carro americani “Javelin” forniti dai britannici, che hanno una gittata superiore (circa 2 km) ma meno versatilità, gli NLaw hanno cambiato il corso di questa guerra.
Il ministero della Difesa britannico, come sempre sulle forze speciali, non commenta. Ma che le Sas orbitino da tempo in Ucraina non stupisce. Qualche giorno fa il Figaro , citando fonti di intelligence francese, aveva riportato la presenza loro e delle americane Delta. A metà febbraio, il Sunday Mirror aveva scritto che, prima dell’aggressione russa, cento forze speciali Sas e Sbs (Special Boat Service) erano state spedite a Kiev per addestrare gli ucraini in controguerriglia, artiglieria, cecchinaggio e sabotaggio dei piani di Mosca e delle forze speciali russe Spetsnaz per assassinare il presidente Volodymyr Zelensky.
Non solo. Si apprende che Londra, nei prossimi giorni, addestrerà altre centinaia di truppe ucraine nel Regno Unito. L’MI6 sta collaborando con Kiev per penetrare le comunicazioni russe. Mentre in Ucraina sono arrivate ex forze speciali inglesi in pensione soprattutto nella zona di Yaroviv (guardacaso bombardata dai russi settimane fa), e persino soldati “disertori” britannici, arrivati a combattere nel Paese contro gli ordini dei propri superiori.
Ma l’impegno militare britannico per l’Ucraina arriva da lontano.
Sin dall’indipendenza da Mosca nel 1991, quando arrivarono le prime truppe da Londra. Poi, dopo l’invasione russa della Crimea nel 2014, è scattata l’Operazione Orbital: l’esercito britannico ha addestrato da allora quasi 25mila truppe ucraine a Kiev, Odessa e Mykolaiv – artiglieria, fanteria, intelligence militare, logistica – e fornito numerose armi difensive non letali. Nel 2016, Londra e Kiev hanno firmato un memorandum di cooperazione militare di 15 anni per 2 miliardi di euro, e nel 2020 un altro sulla formazione aeronautica.
Ora, dopo l’invasione russa, il Regno Unito è stato il primo Paese occidentale a fornire armi letali a Kiev, seguite da una linea di credito di 1,5 miliardi di aiuti, 125 milioni per la Difesa ucraina, 120 veicoli armati, almeno 6mila missili difensivi anti-carro e anti-aerei come gli Starstreak, e misteriosi missili anti-nave, sebbene gli ucraini insistano che l’ultimo, clamoroso affondamento dell’incrociatore russo Moskva nel Mar Nero sia merito dei “Neptune” fatti in casa. Per tutto questo Mosca è furiosa con Londra – che ha ordinato ulteriori dure sanzioni contro la Russia – e minaccia «conseguenze mai viste» e la Terza Guerra Mondiale, considera Boris Johnson “il leader occidentale più ostile di tutti” e ieri lo ha dichiarato «persona non grata» insieme al suo governo, come già visto con gli Stati Uniti e Biden.
«Ma noi faremo ogni cosa possibile per l’Ucraina», ha promesso il primo ministro britannico nella sua recente visita a sorpresa a Kiev per incontrare “l’amico” Zelensky, che sente praticamente ogni giorno. Oltre alle accuse di voler distrarre l’opinione pubblica dallo scandalo “Partygate”, Johnson è diventato un falco sull’Ucraina per il legame storico del Regno Unito con Kiev. Ma anche perché cedere sulla Russia significherebbe mutilare la strategia anti-Cina nell’Indo-Pacifico, su cui Londra punta enormemente (proprio giovedì Boris vola in India da Modi, che spera di poter convincere a schierarsi contro lo zar).
Per questo, sebbene non punti alla caduta di Putin («sarebbe pericoloso e controproducente»), Johnson vuole infliggere una punizione severissima al presidente russo, strappargli nei prossimi mesi quanto più terreno occupato in Ucraina in questi anni e far così arrivare Kiev ai colloqui di pace nella posizione più forte possibile per «una soluzione a lungo termine», come discusso nella telefonata di ieri con Zelensky. Ossia mettere Putin, e le ambizioni della Cina su Taiwan, nella condizione di non (ri)provarci mai più.
(da La Repubblica)
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