SECONDO LA NATO, LA FORNITURA DI ARMI MODERNE ALL’ESERCITO DI KIEV POTREBBE PERMETTERE ALL’UCRAINA DI “LIBERARE IL DONBASS”
IL SEGRETARIO GENERALE NATO STOLTENBERG E’ IN SINTONIA CON IL PREMIER INGLESE JOHNSON: “LA GUERRA DURERA’ ANNI”
Nel Donbass c’è il rischio di accerchiamento delle truppe ucraine. Da Mykolaiv ci sono tentativi di spinta per strappare Kherson ai russi. Da Zaporizhzhia altrettanto: le postazione di artiglieria ucraine si sono spostate 10 chilometri più a sud, verso Melitopol, arrivando ad ingaggiare le difese russe.
Protagonisti dell’avanzata sono i cannoni Nato da 155 mm a gettata più lunga di quelli a disposizione dei russi in quel quadrante.
Ad Est, invece, un punto va segnato a favore di Mosca. Missili russi avrebbero distrutto un carico d’armi occidentali e c’è il rischio che Kharkiv, la seconda città del Paese, torni sotto il fuoco russo.
Il sindaco aveva in programma un viaggio all’estero per discutere della ricostruzione, ma ha preferito non muoversi data la delicatezza del momento.
Sono quindi quattro i fronti aperti. A Sudovest tra Mykolaiv e Kherson; a Sud tra Zaporizhzhia e Melitopol; a Sudest in Donbass e a Est tra Kherson e il confine russo.
Ogni giorno ci sono piccoli avanzamenti da una parte e dall’altra. Chi ha il cannone più a lunga gettata riesce a spingersi più in avanti. Così le due parti sono costrette a scegliere dove posizionare l’artiglieria migliore. La guerra macina vite e risorse e chi più ne ha, in genere, vince.
Non sorprende se il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, ha affermato in un’intervista a giornali tedeschi che «dobbiamo prepararci al fatto che la guerra potrebbe durare anni». Secondo la Nato, la fornitura di armi moderne all’esercito ucraino potrebbe effettivamente permettere a Kiev di «liberare il Donbass». «Anche se il costo è alto sia in termini militari sia civili per il prezzo dell’energia e degli alimenti, dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina». Il pensiero di Stoltenberg è in sintonia con quello del premier britannico reduce da un viaggio lampo a Kiev. «L’Ucraina deve ricevere armi, munizioni e addestramento più velocemente dell’invasore», ha detto Boris Johnson.
(da il Corriere della Sera)
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