SEMPRE MENO PORTINAI: PIU’ CHE IL PETTEGOLEZZO, POTE’ LA CRISI
NELLE GRANDI CITTA’ CHIUSE IL 20% DELLE PORTINERIE IN SOLI TRE ANNI… SONO ORMAI 90.000 IN TUTTA ITALIA E RIGUARDANO IL 37% DEGLI IMMOBILI CON PIU’ DI 15 UNITA’… ANZIANI SEMPRE PIU’ SOLI D’ESTATE… RESISTONO NEGLI IMMOBILI A USO COMMERCIALE
D’inverno la loro assenza pesa meno, ma d’estate avervi dovuto rinunciare diventa per molti un problema.
Quando si tratta di andare in vacanza e di lasciare l’appartamento per un periodo di ferie più o meno lungo e il timore di subire un furto diventa concreto, oppure quando un anziano che vive da solo si ritrova senza appoggi perchè i figli sono in vacanza e si sente abbandonato a se stesso, ecco che la classica, rassicurante e sempre disponibile portinaia viene rimpianta.
Sacrificata sull’altare del risparmio, la tradizionale portineria ritorna d’attualità anche nella ricerca effettuata da una società specializzata in annunci del settore, il gruppo Immobiliare.it da cui emergono dati significativi sulla contrazione di questo tipo di servizio.
Nelle grandi città il calo delle portinerie è sotto gli occhi di tutti: si calcola che in 3 anni il calo sia stato del 20%.
Ad oggi in Italia gli stabili residenziali con portineria sono solo 90.000, per lo più palazzi prestigiosi nel centro cittadino.
I dati dicono che solo il 37% degli immobili a uso abitativo con più di 15 unità è ormai dotato di portineria. Palazzi di prestigio dove il costo dell’immobile è superiore di una media del 20-25% rispetto ad altri locati nelle vicinanze.
Ormai il filtro portineria tende a essere utilizzato prevalentemente per gli immobili commerciali a uso ufficio.
Nelle inserzioni per la vendita di un appartamento si tende semmai a sottolineare la mancanza di portineria per evidenziare il carattere economico nel calcolo delle spese condominiali.
L’addio al servizio è motivato chiaramente da considerazioni di ordine economico, tra stipendio e contributi.
Spesso si opera pure una speculazione commerciale, laddove, rinunciando alla portineria, si recupera magari l’alloggio che era compreso nel servizio e che, rivenduto, garantisce un’entrata ai condomini.
Altre volte viene trasformata la destinazione d’uso e tramutato in negozio, ufficio o magazzino.
Così non solo si risparmia, ma si aggiunge valore e si ammortizzano le spese condominiali. D’estate però, l’aver rinunciato a una persona fidata diventa fonte di insicurezza, soprattutto per gli anziani che lo consideravano un prezioso punto di appoggio.
Anche se, con l’evolversi dei tempi, spesso non si trattava più del classico portinaio, con nucleo familiare al seguito, che risiedeva nel palazzo e pertanto sempre reperibile, ma di esterni che svolgevano un orario di lavoro ridotto e definito.
Nelle città prese a campione, Roma, Milano e Napoli, la Capitale è al primo posto per il numero di portinerie presenti negli stabili abitativi del centro città (45%) e anche per quelli destinati a uso ufficio ( 83%).
Segue Milano con il 43% delle abitazioni e l’81% degli uffici, chiude Napoli con il 33% e il 77% rispettivi.
Se si va in periferia però passa in testa Milano con il 13% di portinerie negli edifici abitativi contro il 10% di Roma e il 71% di quelli commerciali contro il 63% della Capitale.
L’estinzione delle portinaie è in fondo anche segno di costumi mutati con l’avvento del citofono e le poche lettere che arrivano. Anche chi traeva vantaggi dalla loro presenza, come il commissario Maigret, sono pure loro scomparsi in fondo.
Oggi avvengono omicidi e neppure i portinai si accorgono più di chi è entrato e uscito…
Bei tempi quando contavano più dei Ris… e sbagliavano meno.
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