SENZA PAROLE: SALVINI E TONINELLI HANNO IMPEDITO LO SBARCO DEI CADAVERI DELLA MAMMA E DEL BIMBO AFFOGATI, NEANCHE IL RISPETTO PER I MORTI
ITALIA DISPOSTA SOLA A FAR SBARCARE IN ITALIA LA SOPRAVVISSUTA, OPEN ARMS A QUEL PUNTO HA GIUSTAMENTE DETTO: “ANDIAMO IN SPAGNA, L’ITALIA NON E’ PIU’ UN PORTO SICURO”… POI IL COMUNICATO: “NESSUNO PARLI DI FAKE NEWS, ABBIAMO TUTTO DOCUMENTATO, COMPRESO LA REGISTRAZIONE AUDIO TRA NAVI”
Open Arms si dirige verso la Spagna, con a bordo Josefa e i due cadaveri recuperati ieri nel Mediterraneo.
“Non riteniamo l’Italia un porto sicuro per noi e per la serenità di Josefa”, afferma Riccardo Gatti della Ong spagnola.
L’Italia, racconta Gatti, aveva offerto il porto di Catania, ma solo per lo sbarco della sopravvissuta.
Tesi congfermata da Luigi Manconi che aveva avviato il dialogo con la guardia costiera italiana. «Solo per vicinanza e solidarietà verso il lavoro della ong, ho fatto sapere ai massimi responsabili istituzionale che la ong avrebbe voluto fare trasbordare la donna su un loro mezzo. Insieme ai due poveri corpi, ovviamente», spiega. Ma dall’Italia arriva un nì: sì per le cure a Josefa, no per i due cadaveri.
A quel punto, autonomamente, la Open Arms decide di puntare verso le coste spagnole.
Sulle dichiarazioni di Matteo Salvini che ha bollato come fake news la ricostruzione di Open Arms che accusa le motovedette libiche di aver abbandonato migranti in mare, Gatti risponde: “Abbiamo documentato tutto, abbiamo sentito e conservato le conversazioni avvenute via radio”.
(da agenzie)
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