SERBIA, GLI STUDENTI OCCUPANO LA TV NAZIONALE: “NON MANDA IN ONDA LE NOSTRE PROTESTE”
DA QUATTRO MESI MANIFESTAZIONI QUOTIDIANE PER PROTESTARE CONTRO LA CORRUZIONE DEL PRESIDENTE VUCIC
A Belgrado, nel corso della notte gruppi di studenti hanno occupato la sede della tv pubblica Rts. La protesta nel centro della capitale serba è iniziata poco prima della mezzanotte e i manifestanti hanno dichiarato che l’azione durerà 22 ore. Secondo quanto riferito dagli organizzatori, il personale all’interno dell’edificio è libero di uscire, ma nessuno può entrare. La polizia è intervenuta per garantire il deflusso, ma ha incontrato resistenza: un agente è rimasto ferito a un occhio ed è stato trasportato in ospedale. Al momento, non si segnalano altri episodi di violenza.
Un poliziotto ferito
Il presidente serbo Aleksandar Vucic si è recato in ospedale per visitare il poliziotto ferito e ha condannato fermamente l’azione dei manifestanti. «I violenti pensano che a loro sia tutto consentito. Non è così. Risponderanno di ogni atto violento da loro compiuto», ha scritto su Instagram. In segno di solidarietà con i colleghi di Belgrado, anche a Novi Sad un gruppo di studenti ha bloccato gli ingressi della sede della Radiotelevisione della Voivodina (Rtv). Sul posto sono state dispiegate numerose forze di polizia.
Le proteste in Serbia
Gli studenti serbi hanno occupato gli studi televisivi per protestare contro quella che ritengono un’insufficiente copertura delle manifestazioni che negli ultimi quattro mesi sono diventate praticamente quotidiane in Serbia in seguito al crollo della pensilina della stazione ferroviaria di Novi Sad, che lo scorso 1 novembre ha provocato la morte di 15 persone. Dopo la notizia sull’irregolarità dei lavori di restauro che si erano da poco conclusi, affidati dal governo a un’impresa cinese senza appalto, gli studenti sono insorti per protestare contro il sistema clientelare del presidente Aleksandar Vučić – per la prima volta in difficoltà da quando è salito al potere nel 2012 – e la corruzione nel Paese. Agli studenti si sono uniti lavoratori da tutta la Serbia. A fine gennaio il primo ministro Miloš Vučević si è dimesso.
«È nostro diritto sapere tutto»
«È nostro diritto sapere tutto», scandiscono i manifestanti dalla televisione privata Allnews N1. Dal suo canto, la dirigenza di Rts ha diramato un comunicato sul proprio sito internet, evidenziando che il blocco delle trasmissioni televisive è contrario a quanto detto precedentemente dagli studenti, i quali avevano affermato che avrebbero garantito la prosecuzione delle attività delle istituzioni statali. «Impedire con la forza ai dipendenti di Rts di raggiungere il proprio posto di lavoro costituisce un pericoloso passo verso uno scontro aperto con conseguenze imprevedibili», recita il comunicato della tv pubblica serba che chiede agli studenti di porre fine al blocco.
(da agenzie)
Leave a Reply