“SI’ AI SERVIZI SOCIALI, MA SE DIFFAMA ANCORA I GIUDICI SI REVOCHI”
IL PG LAMANNA HA DATO PARERE FAVOREVOLE PERCHE’ IL REATO FISCALE NON E’ UN TIPO DI REATO OSTATIVO, PER L’ETA’ E PER AVER RISARCITO L’AGENZIA DELLE ENTRATE
“L’affidamento potrà essere revocato se Berlusconi diffamerà ancora i giudici”. Nell’udienza di ieri il sostituto pg di Milano Antonio Lamanna, dopo aver dato parere favorevole all’affidamento in prova ai servizi sociali per Berlusconi, avrebbe anche precisato che, stando a quanto prevede la legge, l’affidamento potrà essere “revocato” se l’ex premier, come ha fatto in passato in diverse occasioni, diffamerà i “singoli giudici”.
E ha portato e mostrato in aula, davanti ai giudici, un articolo del Corriere della Sera dello scorso 7 marzo nel quale erano riportate frasi che avrebbe detto l’ex premier in vista della decisione del Tribunale di Sorveglianza: “Son qui a dipendere da una mafia di giudici”.
Il sostituto pg poi, da quanto si è saputo, ha esordito spiegando che in quell’aula non c’erano “nè angeli vendicatori, nè angeli custodi” ma magistrati che “devono applicare la legge”, seguendo, in particolare, le indicazioni della Cassazione in materia di esecuzione delle pene.
Nel dibattimento che si è tenuto ieri, a porte chiuse, nell’aula al piano terra del tribunale di Milano, la difesa di Berlusconi non ha chiesto solo l’affidamento ai servizi sociali ma anche l’agibilità politica per il leader di Forza Italia e dunque la necessità di garantirgli “un’ampia libertà di movimento”.
È entrata, così in aula, anche la campagna elettorale per le prossime europee.
L’accusa e la difesa sono concordi sull’affidamento ai servizi sociali, la visione di dove dovranno essere scontati resta diversa: il pg Antonio Lamanna punta sulla struttura indicata dall’Uepe, dunque un centro per anziani disabili nell’hinterland milanese, mentre i legali Niccolò Ghedini e Franco Coppi hanno parlato di un affidamento presso una onlus considerata vicina alla galassia berlusconiana.
Il centro in questione, non lontano dalla villa di Arcore, è da ultimare ma è lì che l’ex premier potrebbe svolgere i suoi servizi sociali per mezza giornata una volta alla settimana come motivatore di disabili.
La pena di un anno per frode fiscale si ridurrebbe di fatto a poco più di 10 mesi (dopo i primi sei mesi scatta uno sconto della pena di 45 giorni) e dunque per il leader di Forza Italia i servizi sociali si ridurrebbero ad un impegno di non più di una quarantina di giorni in totale.
Tra i motivi per cui il sostituto pg di Milano, Antonio Lamanna, ha dato parere favorevole alla richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali c’è anche la considerazione che il reato fiscale è un tipo di reato che non impedisce e non è ostativo all’affidamento.
Il sostituto pg ha tenuto conto del fatto che Berlusconi è ultrasettantenne, ha un domicilio idoneo e ha risarcito l’Agenzia delle Entrate a seguito della condanna definitiva a 4 anni per frode fiscale per il caso Mediaset.
La decisione dei giudici del tribunale di Sorveglianza, chiamati a decidere tra affidamento e domiciliari, arriverà in un lasso di tempo compreso tra martedì prossimo e il 25 aprile.
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