SIAMO LA REPUBBLICA DELLE BANANE: RAPITA E RIMPATRIATA A FORZA IN COREA DEL NORD LA FIGLIA DELL’EX AMBASCIATORE A ROMA “SCOMPARSO” A NOVEMBRE
PRELEVATA DA AGENTI SEGRETI DEL REGIME IN VIOLAZIONE DELLE LEGGI ITALIANE: LA VERGOGNA DI UN MINISTRO DEGLI INTERNI CHE NON HA FATTO UNA MAZZA PER GARANTIRE LA SUA SICUREZZA
Una studentessa nordcoreana è stata rimpatriata a novembre con la forza dall’Italia a Pyongyang: si tratta della figlia di Jo Song-gil, ex ambasciatore reggente a Roma, “scomparso” nello stesso mese in quello che è visto come un tentativo di diserzione.
Sono gli ultimi aggiornamenti sulla vicenda forniti da Thae Yong-ho, ex numero due dell’ambasciata del Nord a Londra, rifugiatosi a Seul nel 2016.
Il blitz, riporta l’agenzia Yonhap, sarebbe avvenuto prima del tentativo della ragazza di riunirsi ai genitori.
“Non sono sicuro di quanti figli avesse Jo, ma quella che era in Italia è stata rimandata in Corea del Nord. Jo è attualmente con la moglie”, ha affermato Thae.
La ragazza, che in base a quanto appreso dall’ANSA avrebbe 17 anni, era una studentessa delle superiori. “Non posso più dire pubblicamente a Jo di venire in Corea del Sud”, ha aggiunto Thae, ricordando che il Nord è solito procedere ad aspre punizioni e ritorsioni nei confronti dei familiari delle persone che decidono di disertare a Seul piuttosto che in Paesi terzi.
L’ex diplomatico aveva più volte sollecitato Jo a puntare sul Sud come destinazione finale, sollecitando il governo di Seul a promuovere sforzi in tal senso, favorendone la fuga. Jo era tornato in Italia con un nuovo mandato diplomatico a maggio del 2015, divenendo incaricato d’affari e quindi reggente della sede fino a novembre 2018, a seguito dell’espulsione dell’ ambasciatore Mun Jong-nam a ottobre 2017 in risposta al sesto test nucleare fatto dal Nord appena un mese prima.
Sulla questione interviene il sottosegretario agli Esteri grillino, Manlio Di Stefano: “La storia di Jo Song-gil e di sua figlia, rapita dall’intelligence nordcoreana in Italia, se confermata, sarebbe un caso di una gravità inaudita – scrive su Facebook -. Quando avvenne una cosa simile, il caso Shalabayeva, andai direttamente in Kazakistan per incontrarla e capire cosa fosse accaduto e appurammo responsabilità dirette dell’allora Ministro dell’Interno Alfano. Chi ha responsabilità pagherà , statene certi”
Anche la vicepresidente della Camera, la pentastellata Edera Spadoni, scrive su Twitter: “L’intelligence nordcoreana ha sequestrato su suolo italiano la figlia dell’ambasciatore Jo Song-Gil? Episodio gravissimo. Matteo Salvini venga a riferire in aula quanto prima”.
Sulla vicenda interviene anche Il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni: “Il governo, il ministro degli Affari Esteri, il Ministro dell’Interno, che capisco impegnato nel denunciare tutti i giorni il pericolosissimo rischio dell’arrivo di qualche Ong sulle nostre coste, vengano a riferire senza indugio in Aula su cosa sia effettivamente accaduto” con la questione della figlia dell’ambasciatore della Corea del Nord”.
“In questi minuti i principali organi di stampa riportano una notizia che se confermata costituirebbe quanto meno questione di grande imbarazzo per il nostro Paese: uomini dei servizi di sicurezza della Corea del Nord avrebbero prelevato, cioè rapito, sul suolo italiano la figlia dell’ex ambasciatore a Roma di quel Paese. Ripeto: prelevata, rapita e riportata contro la sua volontà in Corea del Nord.Se questa notizia venisse confermata costituirebbe un fatto imbarazzante e anche grave per il nostro Paese: servizi di sicurezza di Paesi stranieri possono operare sul nostro territorio prelevando una persona, in questo caso una minorenne, e rimpatriarla contro la sua volontà ? Una situazione inaccettabile” afferma Fratoianni ricordando per altro che “il nostro Paese non è nuovo purtroppo a fatti di questo tipo. Nella legislatura scorsa ci trovammo di fronte all’imbarazzante caso Shalabajeva, non vorrei che ci dovessimo trovare di fronte ad un caso analogo per una seconda volta. Quindi per tempo chiedo che il governo riferisca in Aula – conclude Fratoianni- e di dare al Parlamento e al Paese notizie chiare su quello che sta accadendo sul nostro territorio nazionale”.
(da “Huffingtonpost”)
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