SILVIO LA FA FUORI DAL VASO ANCHE A BRUXELLES: “ALTRI 8 CON ME”. MA NON DOVEVANO ESSERE 20?. “SONO L’UNICO BOSS VIRILE”
“SE SI VOTA STRAVINCO” (MA ALLORA PERCHE’ NON SI E’ DIMESSO?)… “CASINI PIACE SOLO ALLE OVER 55, CON FINI SONO SOLO DUE FENOMENI MEDIATICI” (SENTI CHI PARLA)…LA MERKEL LO EVITA E LUI SI CONSOLA LA SERA A RACCONTARE PATETICHE BARZELLETTE AI FANS
“Fini e Casini? Beh, sono nuovi come Cip e Ciop. Anzi tutti insieme nel Terzo polo sono Grazia, Graziella e grazie al c…”.
Dopo questa raffinata ed “elegante” battuta detta da chi sta in politica da “appena” 20 anni, Silvio Berlusconi lascia il vertice europeo di Bruxelles dedicato ai temi economici.
Una lunga giornata di negoziati inframmezzata da qualche battuta con i colleghi. Non con Angela Merkel, che in diretta televisiva quando lui entra nella sala del summit gli dà la mano distrattamente, senza guardarlo e lo ignora mentre lui resta lì per parlarle.
Preferisce il premier greco Papandreou mentre il Cavaliere batte in ritirata scortato da un diplomatico italiano.
Ma Berlusconi in serata si rifà .
Intorno alle undici arriva al ricevimento dei giovani del Ppe italiani.
In 400 lo aspettano nel salone dell’Autoworld, il Museo dell’auto della capitale belga avvolto dalle neve. Ed è spettacolo.
Il Cavaliere entra circondato dai ragazzi, qualche smoking e qualche vestito da sera, sulle note di “Meno male che Silvio c’è”.
Monta sul palchetto allestito in fondo alla sala e prende il microfono.
Tra politica e barzellette. Recitate, mimate, con qualche “vaffa…” a corredo. Perchè, è l’insegnamento che porta in dote ai suoi giovani, “non bisogna mai perdere l’ironia che è un tonificante per andare avanti”.
Galvanizzato dal voto di fiducia spande ottimismo. “Avremo sicuramente una maggioranza che ci consentirà di governare, altrimenti andremo al voto e stravinceremo!”, urla tra gli applausi degli invitati.
“Se pensate a tutto quello che hanno scritto su di me capite che la mia resistenza ha del miracoloso”.
E ancora racconta di avere in tasca già “8 parlamentari” pronti a passare con lui: “Sono venuti da me, ho passato ieri notte a riceverli quando avrei preferito stare con delle belle ragazze”.
E ne ha anche per Fini e Casini, che non piacciono più.
Ad esempio, dice tra urla e schiamazzi, “Casini piace alle donne, soprattutto a quelle over 55. Ma anche lui quando va a sinistra diventa un balordo (pronunciato in dialetto milanese). Questo vale anche per Fini. Con la sinistra finiscono in niente. E i moderati cattolici resteranno con me. Loro sono solo fenomeni mediatici”.
Ormai è lanciato e racconta che lui è diverso (indubbiamente n.d.r.), usando ad esempio il suo anagramma certificato dalla società italiana specializzata in materia: “L’anagramma di Silvio Berlusconi è “Unico boss virile””.
E vai col liscio.
La politica è solo un inframmezzo al vero messaggio che il Cavaliere porta ai ragazzi e alle ragazze del Ppe: una sfilza di storielle.
Sempre utili perchè, spiega, “è importante trovare quella giusta per ogni occasione”.
Come le palle che racconta il governo insomma.
Tuttavia, avverte, a voi non ne posso raccontare troppe perchè poi dicono che sono “volgari o blasfeme”.
Si lascia acclamare, e via con la barzelletta dei due angeli che salgono sulla torre di Pisa e dicono ad un turista di buttarsi, che sarà in grado di volare.
Solo che quando il malcapitato si lancia loro fluttuano, lui cade e dice: “Angeli bastardi!”. Risate obbligatorie.
E Berlusconi: “Sara mica blasfema, no?”.
Poi c’è quella del padre e del figlioletto (a tratti recitata in falsetto) che si chiude con un sonoro “vaffa…!”.
Da qui passa a parlare di Rai, racconta che una sera gli è capitato di guardare Ballarò e altri programmi che parlavano di lui: “Allora sono andato in bagno, mi sono guardato allo specchio e per come mi dipingevano mi sono visto come un dittatore, anzi peggio, come un ganster. Solo in Italia i conduttori della tv pubblica non sono imparziali”.
Ma la verità è un’altra, aggiunge, è che il governo è “un’azienda capace e piena di iniziative”.
Indubbiamente, nel raccogliere deputati accattoni, lui è il re delle iniziative.
Tutti a nanna.
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