SONDAGGIO CRESPI: IL PDL CROLLA IN SICILIA DAL 46,6% al 30%, LOMBARDO SALE DAL 7,7% AL 22,4%
IL PDL REGALA IL NORD ALLA LEGA E NON TIENE IL SUD, RISCHIANDO DI DIVENTARE UN VASO DI COCCIO TRA VASI DI FERRO…. LA POLITICA SUICIDA DEL PDL AL NORD FAVORISCE LA LEGA, LEGATA ALLA FINANZA E ALLE BANCHE…E AL SUD LOMBARDO FA SALTARE GLI INTERESSI DEL PDL ATTORNO A RIFIUTI E SANITA’
I dati di Crespi Ricerche sulle intenzioni di voto dei siciliani sono devastanti per il Pdl che dal 46,6% delle politiche 2008 era già sceso al 36,4% delle europee 2009.
Il sondaggio di ieri lo fa precipitare al 30%: in due anni in pratica ha perso due elettori su cinque.
Contestualmente il Movimento per l’Autonomia di Lombardo che era al 7,7% alle politiche ed al 15,6% alle europee, ora è arrivato al 22,4%.
Il Pd è al 22% e l’Idv al 7%, stabili rispetto all europee, mentre l’Udc sale dall’11,9 al 13%.
Dopo la frattura tra l’Mpa di Lombardo, appoggiato da Miccichè e buona parte di An, con il Pdl di Schifani e Alfano i risultati sono un Pdl ormai indebolito e un fronte “riformista” in ascesa.
Ricordiamo che nelle prossime ore Lombardo presenterà una nuova giunta che vedrà parte del Pdl all’opposizione, una situazione che è stata lasciata incancrenire da un vertice nazionale pidiellino che pare interessarsi solo delle leggi ad personam.
Se una intera regione salta per aria, evidentemente è un problema secondario.
Per non parlare delle ragioni di questa frattura. Il governatore Lombardo parla chiaramente che intende mettere fine ad un’era: “Ho fatto saltare un sistema di interessi, di privilegi, di favori che in Sicilia ruotava intorno ai due più grossi affari, ovvero la scelta dei termovalotizzatori per gestire l’emergenza rifiuti e una sanità portata alla bancarotta”.
E continua: “La verità è che Schifani ed Alfano sono nervosi perchè hanno capito che è finita. Ho operato scelte drastiche ma che andavano fatte, quei due hanno mandato all’aria la giunta e spaccato in due il partito, complimenti”.
E a chi lo accusa di cercare l’appoggio esterno del Pd, risponde: “Nessun inciucio, basta con il servilismo verso il governo, la Sicilia ha bisogno di riforme e le faremo con chi ci sta”.
Se questo è il clima che si respira al Sud, abbandonato a se stesso dal governo nazionale, non è certo migliore quello che agita il nord, dopo il tradimento di Berlusconi che ha regalato Piemonte e Veneto alla Lega.
Sono migliaia gli iscritti veneti che stanno abbandonando il partito svenduto alla Lega per un piatto di “due processi” da evitare.
E le conseguenze per il centrodestra tutto saranno pesantissime: la Lega è solo orami un partito di potere, addentellato con la finanza e le fondazioni bancarie del nord, altro che “ampolle per i gonzi”.
Il Pdl è sempre più un partito “vaso di coccio” tra vasi di ferro, un partito fondato su una leadership sotto ricatto leghista, a cui il premier sta regalando spazi solo per salvarsi dai processi.
La Lega ha una struttura di partito, con un vertice che pensa a “fare affari”, il Pdl è sul territorio un’armata Brancaleone, senza progetto e idee.
Ha favorito il Nord col risultato di sfasciare il partito in Sicilia e il Sud in generale, salvo poi al Nord lasciar raccogliere i consensi alla Lega.
Un partito che se attaccato lo polverizzi in pochi mesi, tra marchette e interessi, classe dirigente ridicola e poltronista, affari e inciuci locali.
Il Pdl so è assunto la grave responsabilità di aver portato il centrodestra italiano su becere posizioni razziste e xenofobe che ci stanno sputtanando in tutto il mondo.
Se a qualcuno va bene così, faccia pure: in Sicilia ( e in Veneto) qualcuno ha cominciato a rompersi le palle.
E le amate poltrone cominciano a scricchiolare.
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