SONDAGGIO FOX NEWS: SANDERS TRAVOLGEREBBE TRUMP 53% A 38%
IN NEVADA PRIMARIE DEMOCRATICHE: SANDERS HA RECUPERATO 22 PUNTI E ORA E’ IN VANTAGGIO DI 3… TRUMP PREVALE DI POCO SU CRUZ MA HA PERSO 16 PUNTI IN UN MESE
Si spostano verso sud le primarie per decidere i candidati delle elezioni presidenziali del prossimo 8 novembre.
Entrambi gli appuntamenti elettorali del weekend — in Nevada per i democratici e in South Carolina per i repubblicani — si annunciano più combattuti di quanto sembrava fino a poche settimane fa.
In Nevada — uno stato fino a poco tempo fa considerato sicuro per Hillary Clinton — gli ultimi sondaggi danno Bernie Sanders in forte recupero, prefigurando un altro possibile testa a testa dopo il ‘pareggio virtuale’ in Iowa e la pesante sconfitta dell’ex first lady in New Hampshire.
Secondo un sondaggio di Fox News, a livello nazionale Clinton è stata superata per la prima volta da Sanders: il senatore del Vermont è dato al 47% (37% in gennaio), la ex segretario di Stato al 44% (49% un mese fa).
Nei sondaggi della Fox la Clinton guidava con vantaggio di 46 punti su Sanders la scorsa estate e di 22 punti due mesi fa.
In casa repubblicana, il dibattito è dominato dai postumi dello ‘scontro’ tra Papa Francesco e Donald Trump.
Dopo l’aspro confronto a distanza, Trump ha scelto toni più conciliatori con Bergoglio durante un town hall in South Carolina.
“Il Papa è un uomo fantastico, non mi piace scontrarmi con lui”, ha risposto a una domanda durante il confronto con gli elettori organizzato da Cnn. Per il candidato repubblicano alla Casa Bianca, sono stati i media a ‘gonfiare’ l’attacco nei suoi confronti. “Il Papa è stato più morbido rispetto a quanto non sia stato riportato”.
Per il Pontefice, ha aggiunto, “nutro un grande rispetto, ha una forte personalità . Sta facendo un buon lavoro. Penso che gli siano state date informazioni sbagliate. Certo non è stata una bella cosa da dire perchè noi dobbiamo avere una frontiera. Al momento non ne abbiamo una. Dobbiamo costruire un muro e lo faremo. Abbiamo bisogno di sicurezza. È quello che chiedono i cittadini”.
La polemica con Bergoglio ha avuto un’eco enorme negli States, e il magnate è consapevole del possibile effetto boomerang.
Gli effetti, tuttavia, saranno più evidenti nei prossimi appuntamenti, visto che in South Carolina i cattolici non sono molti.
Secondo gli ultimi sondaggi, Trump continua a essere avanti in South Carolina, anche se il suo vantaggio si è fortemente ridimensionato.
L’ultima rilevazione di Nbc/Wall Street Journal – condotta tra il 15 e il 17 febbraio, quindi prima dello ‘scontro’ con il Papa – indica che il sostegno verso Trump è sceso al 28%, giù di otto punti rispetto a gennaio. Ted Cruz è invece salito al 23%. Terzo Marco Rubio al 15%.
Un mese fa il vantaggio stimato di Trump in questo stato era di 16 punti.
Secondo il New York Times, la battaglia tra i due candidati democratici alla Casa Bianca è diventata particolarmente aspra tra gli elettori latinoamericani.
Proprio l’arrivo in uno stato con una larga presenza di latinoamericani, che sono quasi il 28% della popolazione, secondo i dati dell’ufficio del censimento relativi al 2014, era visto come l’inizio della discesa verso la nomination di Hillary.
Lo scenario, però, è cambiato, come dimostrano i pochi sondaggi effettuati: secondo la media di Real Clear Politics, Clinton avrebbe 2,4 punti percentuali di vantaggio su Sanders.
Lo staff di Clinton sembra pronto al peggio: sta abbassando le aspettative sul Nevada e spostando l’attenzione sul South Carolina, dove si voterà sabato 27, e sugli undici stati che voteranno per la nomination democratica il primo marzo, il ‘super Tuesday’. Il risultato in Nevada, però, potrebbe essere un’avvisaglia in vista del voto in stati come Texas e Colorado, il primo marzo.
In Nevada, molta attenzione è data anche alla questione occupazionale, visto che la disoccupazione è al 7,1%, mentre a livello nazionale è al 4,9: un punto, questo, che potrebbe giocare a favore di Sanders e del suo messaggio populista contro le lobby e Wall Street.
Il nervosismo di Hillary è ormai evidente.
Con il primo sorpasso del senatore del Vermont a livello nazionale, l’incubo si è materializzato per lo staff di Hillary.
Secondo il rilevamento diffuso da Fox News, la ex segretario di Stato perde terreno soprattutto tra le donne (-25 punti), i bianchi (-13 punti) e i democratici ‘regolari’ (-14 punti), mentre tiene tra i neri e i laureati.
Il senatore ‘socialista’ batte l’ex first lady anche in un’eventuale sfida contro il front runner dei repubblicani Donald Trump: 53% contro 38%, mentre la Clinton avrebbe un margine di vantaggio più ristretto, 47% a 42%.
La differenza, spiegano gli autori del sondaggio, la fanno gli indipendenti, più propen
si a votare Sanders contro Trump (54% a 33%) piuttosto che Hillary (43% a 39%). Sanders, sempre secondo lo stesso rilevamento, vincerebbe anche una eventuale corsa a tre con l’indipendente Michael Bloomberg, il miliardario ex sindaco di New York: il senatore otterrebbe il 46%, Trump il 35% e Bloomberg il 12%.
La Clinton invece avrebbe il 39%, solo due punti in più su Trump, con Bloomberg al 17%.
(da “Huffingtonpost“)
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