SONDAGGIO SWG: UN PARTITO DI CONTE PRENDEREBBE IL 16% E IL CENTRODESTRA PERDEREBBE LE ELEZIONI
LEGA 21,8%, PARTITO CONTE 16%, FDI 15,9%, PD 15,4%, M5S 10,1%,FORZA ITALIA 5,4%, LEU 3,9%, AZIONE 3,7%, ITALIA VIVA 2,8% … TOTALE AREA GOVERNO 45,4%, CENTRODESTRA 43,1%, (SOVRANISTI SENZA FORZA ITALIA 37,7%)
Ci sono i numeri della fiducia in Parlamento e ci sono i numeri del consenso fuori dai sacri palazzi. Sono numeri tutti importanti ma dal sapore diverso, anche se, alla fine, gli uni e gli altri si legano indissolubilmente.
Ecco perchè occorre guardarli tutti questi numeri, perchè solo così facendo si coglie il senso di quanto sta accadendo e, soprattutto, di quale sembra essere la strategia del Presidente del Consiglio.
Ecco allora che dopo il voto del Senato che ha dato 156 “sì” al governo arriva anche il responso degli italiani, attraverso un lavoro SWG per il Tg di Enrico Mentana tutto dedicato al possibile consenso di una formazione politica guidata dal premier, formazione politica che allo stato non c’è ma che nessuno può escludere sia in formazione.
C’è poco da dire in verità . Questa “forchetta” tra il 15 e il 17 per cento è indubitabile successo (momentaneo e virtuale fin che si vuole) per il premier, che vede eroso il consenso nelle aule parlamentari ma dimostra un deciso vigore nelle opinioni degli italiani.
Ciò rappresenta già di per sè un fatto di sicuro interesse, che però viene amplificato dai dati di provenienza di questo consenso, capaci di certificare in primo luogo che Conte, oggi come oggi, può pescare in modo significativo nell’area del non voto ed inoltre che è in grado di assegnare una vera e propria “sberla” elettorale a PD e M5S, come si vede ancor meglio in quest’altra slide, dove abbiamo a confronto i risultati di tutti i partiti nel caso di discesa in campo del capo del governo.
Passiamo allora dai numeri ai ragionamenti, che naturalmente possono spaziare in molte direzioni.
Il 16% che voterebbe il partito di Conte che provenienza ha? Solo il 9% viene da Pd e M5s, ben il 7% viene da astenuti e indecisi (5,3%), dal centrodestra (0,7%) e da alltri partiti (1%).
E’ questo 7% che rovescerebbe il tavolo, permettendo all’alleanza di governo di superare di due punti il centrodestra: 45,3% contro 43,1%
I sovranisti da soli calerebbero al 37,7% e non è detto che Forza Italia non scelga una via autonoma.
Azione passerebbe la soglia del 3%, mentre Italia Viva no, ma nessuno dei due partiti è aggregabile alle due principali aree indicate.
Conte ha ben chiaro che per giocare un ruolo da protagonista deve restare a Palazzo Chigi, ragione per cui ha respinto brutalmente ogni ipotesi di apertura formale della crisi di governo, chiudendo tutti gli spazi di dialogo con Matteo Renzi.
Già perchè, in buona sostanza, l’atteggiamento del premier in questi giorni è stato molto semplice ed improntato ad un chiaro messaggio: sostenetemi o vi porto tutti alle urne (forte della consapevolezza dei propri consensi).
Dalla sua Conte ha la capacità di recuperare “nuovi” voti, che nei dati SWG appare assai forte, al punto da rendere la coalizione attualmente al governo in grado di battere quella di centro-destra
(da “Huffingtonpost”)
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