SONO MORTI DEMOCRISTIANI
DI MAIO E DI BATTISTA, DUE WRESTLER DEL POTERE: FINGONO DI MENARSI SUL PALCO ALLA RICERCA DEL PROSSIMO INGAGGIO
L’esilarante catfight tra Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista ha un qualcosa di nuovo soltanto per la modestia del lessico, l’assenza di temi fondanti, la totale inadeguatezza dei due protagonisti persino alla guida di un’assemblea condominiale, che del resto è la filigrana grillina già dagli esordi: una comunità ostile tenuta insieme dai malumori, dalla delazione e dalle dispute sul nulla.
Quando Di Battista accusa i giornalisti di fomentare diatribe con “l’amico Luigi” e l’altro lancia messaggi nel vuoto lamentandosi chè altri (senza citare chi) scrivono libri contro di lui, pare invece di assistere a una riedizione in minore delle vecchie dispute Dc: Fanfani, Piccoli, Forlani, Zaccagnini, Moro… giganti della Repubblica, specie al cospetto di questa i-nanità , che almeno si muovevano tra le correnti senza manco gualcirsi la giacca.
La Storia insegna che gli italiani hanno la memoria di un pesce nero e quindi potremmo tutti vivere il tempo di assistere alla rivalutazione dei due ex amici.
Intanto si dibattono sul fondo elettorale con la consumata enfasi di due wrestler del potere: vecchie star che fingono di menarsi su un palco alla ricerca della prossima recita e, soprattutto, del prossimo ingaggio.
(da “La Repubblica”)
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