SPESE PAZZE PER CENE, VIAGGI E FILM NEI CONTI DELLE PARTECIPATE DELLA REGIONE LOMBARDIA
EFFICIENTISMO PADANO: USO ALLEGRO DI CARTE DI CREDITO AZIENDALI E CONSULENZE
Dall’ex manager che ha percepito uno stipendio troppo alto ai dipendenti che hanno usato la carta di credito aziendale. Per viaggi, banchetti e film.
Fino ai fondi pubblici dati a chi non aveva i requisiti, e alle consulenze stipulate senza che ce ne fosse bisogno.
Dopo i rilievi fatti dal Comitato regionale dei controlli sui conti di Ilspa, ecco che emergono nuove magagne nelle partecipate regionali.
I problemi emergono da una relazione inviata prima alla giunta e che oggi arriverà in Commissione antimafia.
Nel documento viene esaminata l’attività delle società nel 2015 e, per Finlombarda, nel 2014. E il quadro che emerge è tutt’altro che positivo.
A partire da Arca, che si occupa degli acquisti e degli appalti centralizzati per ospedali e enti regionali.
Nei conti di questa mega centrale sono state trovate diverse spese con le carte aziendali, o addebitate alla società , senza che fosse necessario.
Si va da 16mila euro non dovuti pagati a un dipendente, alle spese per un banchetto a Milano (360 euro) e per due viaggi – uno da 1.800 euro e l’altro da 1.042 – che poco avrebbero avuto a che fare con l’azienda.
Fino a un acquisto da 60,95 euro su un sito che vende film e prodotti cinematografici. Di qui, la raccomandazione degli ispettori di “specificare nei regolamenti aziendali le modalità esclusive di utilizzo della carta di credito aziendale assegnata, nonchè un vademecum delle spese di rappresentanza”.
A Finlombarda, la cassaforte della Regione, per gli anni tra il 2014 e il 2015 gli ispettori contestano lo stipendio troppo alto del direttore: la società è guidata dall’anno scorso da Paolo Altichieri, succeduto a Giorgio Papa che ne è stato numero uno dal 2011 al 2015, quando ha lasciato dopo che il suo stipendio fu ridotto da 320mila a 240mila euro.
Adesso, i controllori sottolineano come Finlombarda debba “presentare un nuovo piano di recupero mensile della maggior retribuzione erogata nell’anno 2014 al dg, coerente con le previsioni retributive, e monitorarne in seguito l’effettiva e corretta attuazione “.
Tradotto: dovrà chiedere indietro i soldi in più pagati all’ex manager. E non solo: dovrà fare più attenzione a come i dipendenti usano il Telepass, i cellulari e le carte aziendali.
A Eupolis, l’istituto per le statistiche e le ricerche, i controllori contestano invece le troppe consulenze stipulate, con spese da 5,4 milioni nel 2013 e 5,8 nel 2014.
Mentre bacchettano la Direzione sport della Regione per l’elargizione di contribuiti “a beneficiari privi dei requisiti” in almeno in cinque occasioni: di qui, la raccomandazione di scrivere con maggiore chiarezza i futuri bandi di concorso. La struttura di Audit si è poi concentrata sull’ex Asl Milano 1 (ora Ats di Milano) e sull’ospedale di Pavia: le due aziende sono state coinvolte nell’inchiesta che ha travolto l’ex vice presidente regionale Mario Mantovani.
Proprio in seguito alla bufera, si sono mossi i controllori. Che hanno riscontrato in entrambe le aziende “carenze sistematiche” per quanto riguarda il rispetto delle regole.
“I fatti rilevati dimostrano che il problema non è nella mancanza di controlli, ma nell’opacità in cui i vertici delle società regionali sono stati lasciati operare dalla giunta Formigoni e da quella di Maroni – attacca il capogruppo dem Enrico Brambilla – . Vedremo se l’Agenzia regionale anticorruzione, oltre che costosa, sarà utile per impedire che nelle partecipate si usino carte di credito per acquisti personali o si adottino criteri discrezionali per assegnare incarichi e consulenze”.
(da “La Repubblica”)
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