SPESE PAZZE REGIONE LIGURIA, SI DIMETTE LA NUORA DI MASTELLA: ERA ACCUSATA DI PECULATO
AVREBBE OTTENUTO RIMBORSI PER 20.000 EURO PER ATTIVITA’ MAI SVOLTE
Il colpo di scena arriva a dieci giorni dall’avviso di garanzia per l’accusa di peculato: «Ho deciso, in modo sofferto ma convinto, di dimettermi dal mio incarico».
Con queste parole Roberta Gasco, eletta in quota Udeur e nuora di Clemente Mastella, lascia la poltrona di consigliere regionale a seguito del coinvolgimento nell’inchiesta sulle “spese pazze”.
«La mia famiglia viene prima di me stessa – spiega – e rappresenta tutto ciò che voglio tutelare»
Secondo il pm Massimo Terrile Gasco avrebbe ottenuto 20mila euro di rimborsi per attività che in realtà non sarebbero mai state svolte: «Sono profondamente convinta della mia innocenza e sarei rimasta al mio posto, ma oggi non posso e non voglio coinvolgere i miei familiari in questa vicenda. Il solo fatto di essere sfiorata dal sospetto di aver sprecato denaro pubblico mi induce a questa dolorosa decisione».
Sono tredici finora gli indagati nel fascicolo sugli sprechi in Regione.
Di questi, quattro i componenti del consiglio che fino ad oggi avevano rinunciato alla carica elettiva, tutti appartenenti all’ex gruppo dell’Italia dei Valori: Stefano Quaini (il primo a lasciare), Marylin Fusco e Maruska Piredda (che si fecero da parte dopo l’arresto) e Nicolò Scialfa, dimissionario dopo un lungo periodo di detenzione.
«È una scelta non dovuta – precisa l’avvocato difensore Mario David Mascia – ma ritenuta doverosa dalla mia assistita».
La Guardia di Finanza in un primo momento aveva attribuito a Gasco il reato di falso in scrittura privata; ma, afferma ancora il legale, «nell’avviso finale non viene contestato alcun addebito di quel tipo».
(da “il Secolo XIX”)
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