STA NASCENDO UN LEADER? IL FATTORE PIER SILVIO AGITA LA SINISTRA (E NON SOLO)
LA SENSAZIONE NEI PALAZZI ROMANI E’ FORTE: STA SUCCEDENDO QUALCOSA
Intorno a Pier Silvio Berlusconi sta succedendo qualcosa di importante. E inatteso. Ci sono segnali, sensazioni, atmosfere. Per capirci: l’altro pomeriggio, aperitivo a Capalbio, con le cicale che cantano tra gli ulivi e calici di vermentino ben freddo, il padrone di casa che affetta un salame e le sue ospiti abbronzate e sinistrorse (non radical chic: i radical chic a Capalbio si sono estinti almeno vent’anni fa) che sono tutte un Pier Silvio di qua, Pier Silvio di là, tutte entusiaste nel riconoscere al secondogenito del Cavaliere, qui a lungo particolarmente detestato, il rango del leader politico nascente o forse addirittura già al comando d’una Forza Italia nuova e, di colpo, affascinante.
A qualche settimana dall’intervista rilasciata al Corriere dalla sorella maggiore Marina, che ha ammesso di preferire la sinistra sui diritti civili ignorati dalla maggioranza di governo, Pier Silvio ha scatenato l’immaginario collettivo, quando – alla presentazione dei palinsesti Mediaset – parla da erede al trono politico del padre: dicendo che il partito di famiglia dovrebbe essere capace di attrarre meglio e di più i “moderati”, che avrebbe bisogno di facce giovani e credibili, e lasciando poi intendere che è troppo subalterno a Giorgia Meloni e che è persino incapace di contenere Matteo Salvini, il quale s’è mosso per intitolare l’aeroporto di Malpensa al Cavaliere senza nemmeno avere il garbo di avvertire preventivamente loro, i figli.
Parole da capo. Rivoluzione annunciata. Titoloni, editoriali, retroscena. Con domande tipo: siete sicuri che uno come Pier Silvio possa andare d’accordo, in futuro, con tipi alla Vannacci? Riflessioni: la verità è che una famiglia di grandi imprenditori vuole un governo solido e non litigioso, europeista, non anti-sistema, ben visto dai mercati. Scenari: FI può, prima o poi, lasciare la destra al suo meloniano destino sovranista? I palazzi romani della politica e del potere hanno sensori sensibili: sì, sta davvero succedendo qualcosa. Perciò è chiaro che passeremo l’estate a valutare pure un mezzo sospiro di Pier Silvio, mentre ai tramonti capalbiesi, intanto, alla terza bottiglia, arriva pure il momento dell’autocritica: «E comunque dobbiamo ammetterlo: anche il padre, il nostro vecchio Caimano, non è mai stato fascista».
(da corriere.it)
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