SU TELEMELONI SIAMO AL SESSISMO ENOLOGICO ESILARANTE: “LE DONNE BEVONO VINO PER DARSI UN TONO, PER SENTIRSI ALL’ALTEZZA DEGLI UOMINI”
OVVERO UNA DONNA NON BEVE UN BICCHIERE DI VINO PERCHE’ NE HA VOGLIA, PERCHE’ E’ BUONO, PER ACCOMPAGNARE UN PIATTO O PER UN MOMENTO DI RELAX, MA SOLO PER “DARSI UN TONO”… QUESTI HANNO BISOGNO DI UNO PSICHIATRA, MA DI QUELLI BRAVI
Su GamberoRosso.it lo hanno giustamente definito sessismo enologico. Siamo al Tg2 Post e la puntata si chiama “Made in Italy in bottiglia”. Conduce Luciano Ghelfi e in studio con lui ci sono Giorgio Calabrese, nutrizionista, Alessandro Scorsone, sommelier e Antonella Boralevi, scrittrice. Collegato Maurizio Danese amministratore delegato di Veronafiere dove si tiene Vinitaly.
Parebbe una ‘classica’ puntata dedicata al vino ma no, arriva il sessismo e arriva per bocca di Boralevi. “Antonella, il vino una volta era una cosa da uomini ma adesso le donne sono più interessate anzi, sono anche protagoniste del mondo del vino come produttrici”, introduce Ghelfi. “Sì, bravissime le donne del vino – risponde Boralevi – che sono poi riunite in varie associazioni. È interessante questa osservazione perché il vino era considerato un alimento sia per dimostrare il proprio potere quindi si beveva nei castelli, sia nelle osterie quando c’erano i fiaschi. Io vorrei ricordarvi che fino agli anni ’50 il vino italiano stava nel fiasco, quindi pensate il miracolo che è stato fatto adesso che i nostri vini competono con gli chateaux più esclusivi”.
E qua siamo al “miracolo”, non al progresso. Ma ecco che la situazione diventa surreale: “Sul tema delle donne, io penso che convenga guardare le cose un po’ in faccia. Allora, noi donne abbiamo fatto tante cose, abbiamo conquistato tanto, ci mancano ancora da raggiungere però c’è dentro di noi una specie di sentimento che io temo sia genetico, noi non ci sentiamo quasi mai all’altezza. E quando si dice una donna soffre di solitudine, sì, anche gli uomini, però una donna deve sempre combattere con quella parte di sé per cui non si sente all’altezza. Ecco qual è il tema? Che le donne spesso bevono come prima si fumava una sigaretta, cioè bevono per darsi un tono. Va benissimo, però torno a dire prima di tutto non abbiamo bisogno del bicchiere di vino per sapere che siamo persone di valore come voi uomini e soprattutto direi un bicchiere, una piccola dose, mai bere da sole, mai bere da sole in casa mai”.
“Mi sembra una meravigliosa osservazione su cui possiamo essere tutti d’accordo”, dice quindi Ghelfi.
Dunque, in poche parole e se abbiamo capito bene, le donne non bevono un bicchiere di vino perché ne hanno voglia, perché lo trovano buono, per sollazzarsi in uno stato di relax che il vino agevola, per accompagnare un buon piatto, una serata di chiacchiere, di sesso o per qualsiasi altro motivo. Bevono per “darsi un tono”. Poi, guai, donne, a rientrare a casa e aprire una bottiglia di vino per godersi un bicchiere in solitudine sul divano perché voi, fragili creature, potreste trovarvi in un attimo a fare i conti con l’alcolismo.
E d’altra parte, la tendenza delle donne a sentirsi non all’altezza, è “genetica”. Oltre a precisare che bere con moderazione è fondamentale, noi di FQMagazine ci sentiamo di dire che questa grottesca pagina di Telemeloni si aggiunge alle altre, troppe, collezionate negli ultimi mesi. Cin, cin.
(da Il Fatto Quotidiano)
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