SULLE SCRIVANIE DEI LEGHISTI ARRIVANO SONDAGGI DA FAR VENIRE I BRIVIDI, AL NORD SI TEME UN BAGNO DI SANGUE E IL SORPASSO DI FRATELLI D’ITALIA
SALVINI CERCA UNA MOSSA A EFFETTO E LANCIA LA PROPOSTA RIDICOLA DI SPOSTARE IL MINISTERO DELL’INNOVAZIONE A MILANO E CREARE UN MINISTERO DEL MARE IN SICILIA
Sulle scrivanie dei dirigenti della Lega arrivano sondaggi da far venire i brividi. Nelle regioni del Nord si teme un bagno di sangue e il sorpasso di Fratelli d’Italia, al Sud si rischia di avere percentuali infinitesimali. Veneto, Piemonte e Lombardia potrebbero voltare le spalle alla Lega. Insomma, Matteo Salvini deve dare una scossa alla sua campagna e per farlo, oltre alla critica alle sanzioni, e al rilancio del progetto di autonomia (ne ha parlato ieri a Bolzano e Treviso), il segretario federale punta su una proposta: spostare il ministero dell’Innovazione a Milano.
Dopo essersi distinto su sanzioni alla Russia e scostamento di bilancio («non la penso come Draghi e Meloni ha ripetuto ieri») Salvini torna sui vecchi cavalli di battaglia e siccome lui resta l’uomo che ha portato la Lega al Sud, in serata aggiunge: «Serve un ministero del Mare in Sicilia».
L’idea di per sé non è nuova: la Lega di una volta tentò di installare un dicastero nella Villa Reale di Monza. Si trattava, però, solo di sedi distaccate, era il 2011 e Giorgia Meloni, allora ministra della Gioventù del governo Berlusconi, definì l’operazione «un bluff». Altri tempi, ma qualcosa resta: la contrarietà di FdI sulla proposta di spostare da Roma i palazzi del potere.
Da via della Scrofa si evitano commenti ufficiali, nessuno vuole alimentare polemiche, l’uscita di Salvini viene liquidata dai dirigenti come un tentativo di recuperare il terreno al Nord e di tornare al centro del dibattito. Come dire, legittimo, ma noi non c’entriamo.
Daniela Santanché, fra le artefici della campagna del Nord di Fratelli d’Italia che ha l’obiettivo di superare la Lega in Lombardia e in Veneto, non concede grandi margini a Salvini: «Non è importante dove si trova un ministero. L’importante è che lavori bene, che sia efficiente e che faccia il bene del Paese».
Giovanni Donzelli, responsabile dell’organizzazione di Fratelli d’Italia ci scherza: «Il ministero in Lombardia? Non lo so non c’ho mai pensato – spiega a Metropolis -. Dal punto di vista campanilista da fiorentino se ci fosse un ministero a Milano ne vorrei tre a Firenze».
A Milano fa discutere un altro silenzio, quello di Letizia Moratti.
La vicepresidente della Regione, che sogna di diventare governatrice evita ogni commento. Ma la sua prudenza sembra soprattutto dettato dalla volontà di tenersi alla larga dalla campagna elettorale. Sul tavolo c’è ancora la sua proposta di candidarsi come governatrice. Una questione che, inevitabilmente, è legata anche a quello che succederà il 25 settembre. Chissà che l’ex sindaco di Milano possa ambire anche a un ministero. Magari quello dell’Innovazione (ma a Roma).
(da agenzie)
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