SUPERBONUS, QUANDO IL 110% PIACEVA AI SOVRANISTI: “MISURA UTILE A RILANCIARE L’ECONOMIA”
ORA LO ATTACCANO E PARLANO DI GRANDE TRUFFA
Altro che “la più grande truffa ai danni dello Stato”, o roba da “mal di pancia”. Per tutto il centrodestra, da Lega a Fratelli d’Italia, passando per Forza Italia, fino all’anno scorso il Superbonus era “uno strumento molto utile per rilanciare l’economia”, una “misura eccellente” da mantenere a tutti i costi. La premier Giorgia Meloni ha infatti prorogato i termini del bonus edilizio per le villette fino al 31 dicembre 2023. Salvo poi parlare di “disastro”, o peggio: “tragedia contabile”. Ma le idee, come le promesse, cambiano in fretta. E pure il Superbonus al 110% tanto vituperato, in un’altra congiunzione astrale oltreché politica, non sembrava poi così male.
Tanto per dire, Fratelli d’Italia, nel luglio 2021, presentava una serie di emendamenti al Decreto Semplificazioni voluto dal governo Draghi, di cui uno che riguardava proprio il Superbonus. Un cavillo per abolire la misura grillina e consegnare alla storia la “grande truffa criminale”? Neanche per sogno: “Vittoria di Fratelli d’Italia: nel corso dell’esame al Dl Semplificazioni, è stato approvato un ordine del giorno a mia prima firma che impegna il Governo ad estendere il superbonus alle strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere” esultava il deputato meloniano Riccardo Zucconi. L’ordine del giorno era stato presentato nientemeno che dall’allora capogruppo Francesco Lollobrigida. Nessun “mal di pancia” nemmeno per Matteo Salvini, che il 16 febbraio 2022 spiegava: “L’obiettivo della Lega è rilanciare il superbonus, che ha creato lavoro per imprese, artigiani e operai, e valore per le famiglie”.
“Nulla di nuovo nella risoluzione di maggioranza al Def approvata oggi alla Camera”, sbuffava Giorgia Meloni il 23 aprile 2021: “Il governo Draghi perde l’ennesima occasione per dare una sterzata all’economia italiana: nessuna misura per superare il blocco sul Superbonus”. Accorati appelli arrivano poi da tutti i partito. Maurizio Gasparri (FI) il 23 ottobre 2021 fa sapere che “Forza Italia chiede con forza e determinazione l’estensione di tutti i bonus per l’edilizia, da quelli per le facciate al 110% fino all’estensione alle abitazioni unifamiliari”.
Qualche mese prima, la futura presidente del Consiglio definiva addirittura “patriottica” la sua richiesta di implementare il Superbonus: “Abbiamo interrotto la campagna elettorale per essere in Aula al fine di garantire la conversione del decreto Aiuti bis, che contiene importanti norme volute anche da noi, come lo sblocco dei crediti del Superbonus”.
Magia: la Giorgia Meloni di oggi invece denuncia sarcastica i “12 miliardi di irregolarità”. Ma come, verrebbe da dire: il 6 maggio 2021 Tommaso Foti riteneva “indispensabile eliminare la presentazione del certificato di conformità urbanistica”, perché “l’attuale disciplina per accedere al Superbonus appare vessatoria, contraddittoria e degna di uno stato di polizia”. Sulla stessa linea era anche Alberto Bagnai della Lega: “Dei comportamenti fraudolenti di pochi, finanche della criminalità organizzata, non possono farne le spese la maggioranza di cittadini e operatori onesti che hanno rispettato le regole”. Anche Fabio Rampelli (FdI) nel febbraio 2022 minimizzava: “Tra i pochi disonesti che hanno lucrato sul 110, ci sono migliaia di aziende che invece hanno ricominciato a lavorare onestamente grazie al bonus”. Ora, il “gabbiano” vola su altri lidi, parlando di “gestione pessima”, col “rischio di un buco da 100 miliardi”.
Giusto il 25 giugno 2022 il leader del Carroccio prometteva poi: “Sul bonus 110%: non puoi approvare una legge, finanziarla, e poi a metà strada dire alle imprese che i soldi non ci sono più”. Invece a febbraio 2023 il governo corre ai ripari: blocca la cessione dei crediti e lo sconto in fattura. Da Fratelli d’Italia fanno sapere che hanno appena “disinnescato una bomba che avrebbe mandato enti locali su lastrico”. Eppure il 31 marzo 2021 qualcuno salutava con favore “l’intenzione di estendere il superbonus 110% al 2023”. Ma tutto ciò non era “abbastanza”, perché “occorreva una proroga vera, almeno fino al 2025”. Qualche nostalgico dei 5 Stelle? Non proprio. A dichiararlo era Monica Ciaburro, di Fratelli d’Italia.
(da Il Fatto Quotidiano)
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