TAGLI ALLA SCUOLA PER 4 MILIARDI PER FINANZIARE LE BUFALE ELETTORALI DEL GOVERNO
IL PARADOSSO: AUMENTATI I CONTRIBUTI ALLA UE DOPO AVER PROMESSO L’USCITA DALL’EURO
Si spende tanto per le pensioni, tantissimo per il reddito di cittadinanza. E quindi si deve risparmiare su qualcosa.
La Manovra del Popolo ha deciso di risparmiare sugli incentivi alle imprese e sulla scuola.
Si risparmierà sul rimborso delle imposte (-3,9 miliardi), si spenderà meno per il soccorso civile (3,3 miliardi) e per l’immigrazione.
La spesa vera e propria per le pensioni aumenta di 3,8 miliardi da 84,9 a 88,7 miliardi. Mentre il percorso di quella per l’istruzione lo spiega oggi Mario Sensini sul Corriere della Sera
Altro capitolo molto pesante nel bilancio pubblico è quello assorbito dall’istruzione scolastica. Che si riduce, a legislazione vigente, di 4 miliardi nel triennio, cioè di circa il 10%.
Si passa da 48,3 a 44,4 miliardi nel giro di tre anni, con una riduzione delle risorse sia per l’istruzione primaria (da 29,4 a 27,1 miliardi di euro) che per quella secondaria (da 15,3 a 14,1 miliardi).
A determinare la flessione contribuisce in modo decisivo la riduzione dei fondi per gli insegnanti di sostegno, un miliardo nel ciclo primario, 300 milioni in quello secondario. In compenso si spenderà qualcosa in più per l’Istruzione universitaria (da 8,3 a 8,5 miliardi tra il ’19 e il `21).
Il Corriere segnala pure che sale anche il costo della partecipazione italiana al bilancio dell’Unione europea, nonostante il governo lo ritenga già ora troppo alto.
I contributi all’Unione Europea aumentano di oltre 3 miliardi nel periodo, da 20,8 a 23,9 miliardi. Niente male per chi in campagna elettorale aveva promesso l’uscita dall’euro, no?
(da “NextQuotidiano”)
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