TAJANI A CACCIA DI MODERATI: STAREBBE CHIUDENDO LA TRATTATIVA CON UNA MANCIATA DI RENZIANI E CALENDIANI
È IL PRIMO PASSO DELLA SVOLTA AL CENTRO CHIESTA DAI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA, PIER SILVIO E MARINA BERLUSCONI. CON CUI LA SCORSA SETTIMANA L’EX MONARCHICO SI È INCONTRATO
Pranzi ad Arcore chez Marta Fascina, cene ai Parioli, abboccamenti in Transatlantico con 3-4 ingressi da Italia viva dati «per imminenti» dal quartier generale azzurro: «entro ferragosto». Che pazza estate, per Forza Italia. Un anno fa pareva sul punto di spegnersi mestamente e invece dopo le Europee ha trovato una sua centralità.
Anche se forse non ancora una rotta, tra le spinte per il rinnovamento dei Berlusconi e i compromessi del segretario Antonio Tajani, che un po’ deve smarcarsi da Meloni (e soprattutto da Salvini) e un po’ continuerebbe a coltivare un sogno chiamato Colle, che Meloni gli avrebbe promesso. Suggestioni, fantaQuirinale replicano nel giro del vicepremier, si vedrà.
Intanto c’è uno scampolo d’estate movimentato. Nella canicola capitolina, ieri sera Tajani ha radunato i gruppi di Camera, Senato ed Europarlamento. Location: l’antico circolo Tiro al Volo, quartiere Parioli nei paraggi del Tevere, Roma bene in purezza. Tra portate di mozzarelle di bufala, ecco il capogruppo al Senato, Maurizio Gasparri, quello alla Camera, Paolo Barelli, il capodelegazione di Bruxelles, Fulvio Martusciello, sfilata di ministri.
Non c’erano nuovi innesti. Ma dalla sede di San Lorenzo in Lucina arriva questo dispaccio: a dispetto delle previsioni e dell’attendismo che circolava fino a qualche giorno fa, la pattuglia degli eletti azzurri potrebbe ingrossarsi subito. In Transatlantico si parla di 3-4 entrate («anche nomi famosi ») da Italia Viva e un paio da Azione.
«Ma è comunque questione di giorni, non più di settimane», conferma più di una fonte a conoscenza dell’operazione. Circola qualche nome : l’ex calendiana, da qualche mese renziana, Naike Gruppioni. Giulio Cesare Sottanelli, sempre da Azione. C’è chi spera di soffiare al fu Terzo Polo anche Enrico Costa, che sulla giustizia si è ritagliato uno spazio politico-mediatico niente male. Anche se va capito come finirà il progetto al centro di Luigi Marattin, sgradito all’ex Rottamatore, con cui Costa ha un feeling.
L’obiettivo di FI è arrivare a una convention in autunno. Il luogo è già stato scelto: Palermo. Dunque nel Sud sensibile all’autonomia, ma nella Sicilia capeggiata dal più docile Renato Schifani rispetto alla Calabria dell’ambizioso e combattivo Roberto Occhiuto. Le date: dal 25 al 27 ottobre.
Qui Tajani potrebbe avviare un ricambio in qualche casella di vertice per dare seguito alle richieste di Pier Silvio Berlusconi, che un rinnovamento l’ha chiesto senza troppe smancerie.
E in questa partita, appunto, giocano un ruolo gli eredi del Cavaliere. Che nell’agone politico giurano di non voler calare, ma intanto si fanno sentire. Tajani deve ascoltarli, essendo i Berlusconi di fatto, i proprietari di FI, coi famosi 90 milioni e passa di fidejussioni versate per evitare che la creatura azzurra faccia crac.
Dopo il pranzo con Tajani di dieci giorni fa, la scorsa settimana ad Arcore si sono rivisti Marina, Pier Silvio, Fedele Confalonieri e Danilo Pellegrino, l’ad di Fininvest. A fare gli onori di casa l’ultima quasi moglie del fondatore, Marta Fascina. Si è parlato di business, ma anche di politica. È in questo convivio che i figli di Berlusconi sarebbero tornati a chiedere un rinnovamento.
(da la Repubblica)
Leave a Reply