TORNA IL BAVAGLIO SUI TALK SHOW DELLA RAI: PDL E LEGA PREPARANO IL BLITZ
LA MAGGIORANZA PREPARA UNA MODIFICA AL REGOLAMENTO DELLA VIGILANZA IN VISTA DELLE ELEZIONI LOCALI DEL 15 MAGGIO: ANCHE I PROGRAMMI DI APPROFONDIMENTO DEVONO DIVENTARE TRIBUNE ELETTORALI…COME UN ANNO FA, LO SCOPO E’ QUELLO DI NON MANDARE IN ONDA BALLARO’, ANNO ZERO E PORTA A PORTA
Estendere i principi della disciplina delle tribune politiche a quelli dei talk show. E’ quanto prevede un emendamento della maggioranza alla bozza di regolamento in vista delle elezioni amministrative del 15 e 16 maggio, predisposta dal presidente della Commissione di Vigilanza Rai Sergio Zavoli.
L’intento della maggioranza sarebbe quindi garantire un’applicazione stringente della par condicio ai talk show in campagna elettorale, e avrebbe presentato poco meno di una decina di emendamenti, che intervengono in materia con gradualità .
Una norma di simile impostazione del regolamento della Vigilanza, che prevedeva proprio l’estensione delle regole delle tribune politiche ai programmi di informazione, fu alla base dello stop ai talk show deciso per le regionali dello scorso anno.
L’emendamento porta la firma di Pdl, Lega Nord e Responsabili e sarà oggetto di confronto in commissione, chiamata nel giro di pochi giorni a predisporre il regolamento definitivo.
Secondo le indiscrezioni, l’orizzonte dell’emendamento va oltre le amministrative: la maggioranza vorrebbe ‘trasferire’ in chiave nazionale l’intera materia.
L’idea di base starebbe nel dare uguale spazio ad ogni candidato, di fatto rendendo impossibile la realizzazione del programma.
E questo si tradurrebbe nel silenziamento dei talk show, così come accaduto un anno fa.
Un’ipotesi che l’opposizione appare determinata a combattere, ricordando che il Tar si è già pronunciato sulla legge 28 sulla par condicio.
Ovvero, la legge non permette di considerare le trasmissioni di approfondimento alla stregua di tribune elettorali.
Resta da vedere come l’emendamento procederà in sede di Vigilanza.
A prendere posizione contro le ambizioni del centrodestra è anche Michele Santoro. “Quelli che stanno per essere messi ai voti, su proposta della maggioranza, sono provvedimenti liberticidi che, qualora approvati, porterebbero nuovamente alla soppressione dei principali programmi di approfondimento informativo del servizio pubblico”, afferma il conduttore di Anno Zero.
Dal giornalista arriva quindi l’invito – “con tutte le mie forze” – al presidente Zavoli e all’opposizione “a fare di tutto per evitare che vengano messi al voto perchè violano lo spirito delle legge sulla par condicio, ribadito da sentenze della Corte Costituzionale e del Tar, che impone di distinguere tra comunicazione politica e informazione”. Santoro conclude annunciando che “noi reagiremo in tutti i modi” e “chi oggi fa finta di non vedere non può non essere ritenuto complice”.
Replica alle tentazioni della maggioranza anche Giovanni Floris. “Di nuovo? Errare – commenta il presentatore di Ballarò – è umano, perseverare è diabolico… Dopo l’esperienza dello scorso anno, quando un regolamento ingestibile portò alla chiusura dei talk show, il Tar ha stabilito che i programmi di informazione non possono essere equiparati alle tribune elettorali.
Se la commissione varasse un regolamento del genere bisognerebbe dare per scontato un ricorso da parte della Rai o di chiunque ne abbia il diritto, ricorso che porterebbe immediatamente all’annullamento del regolamento stesso”.
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