TOSI VINCE MA NON CONVINCE IL 42% DI LEGHISTI VENETI: IL SINDACO MARONIANO PREVALE AL CONGRESSO CON IL 57% DI CONSENSI
E’ FINITA 236 VOTI A 178: NON C’E’ STATA LA GRANDE VITTORIA ANNUNCIATA… NELLA LEGA SEMPRE PIU’ SPACCATA C’E’ CHI TEME UN NUOVO CERCHIO MAGICO… UN ALTRO CONDANNATO, DOPO MARONI, A CAPO DELLA LEGA
Tra voglia di autonomia e un nuovo partito da costruire dopo gli scandali, a Padova la Liga Veneta ha votato per Flavio Tosi.
E lui, il sindaco di Verona, il nuovo segretario della Lega Nord-Liga Veneta.
L’elezione è avvenuta al congresso veneto del Carroccio a Padova.
Tosi ha ottenuto 236 preferenze su 414 votanti, il 57%. Allo sfidante Massimo Bitonci sono andati 178 voti (42%).
Un vittoria non eclatante che simboleggia una Lega sempre più spaccata.
Ieri in Lombardia Matteo Salvini aveva sconfitto il candidato bossiano, a conferma che un’era si è chiusa.
Al posto di Gianpaolo Gobbo, in carica dal 1998, arriva quindi il sindaco maroniano.
Allo Sheraton c’era tutto lo stato maggiore veneto del movimento si è riunito: Gobbo, il triumviro Manuela Dal Lago, il governatore Luca Zaia, il capogruppo alla Camera, Giampaolo Dozzo, oltre ai due candidati al congresso, Flavio Tosi e Massimo Bitonci, e a presiedere i lavori il nuovo tesoriere, Stefano Stefani, che ha preso il posto del plurindagato Francesco Belsito.
A ufficializzare il risultato il presidente del congresso Stefano Stefani.
A spingere Tosi c’è stato Roberto Maroni, che aspira alla poltrona che fu di Umberto Bossi.
“Il rinnovamento profondo della classe dirigente è proprio ciò che la Lega sta facendo” ha scritto il barbaro sognante su Facebook commentando l’elezione di Salvini.
“Il rinnovamento profondo della classe dirigente è proprio ciò che la Lega sta facendo — ha scritto — abbiamo cominciato ieri con Matteo Salvini, dobbiamo proseguire oggi con Flavio Tosi e continuare con il Congresso Federale di fine giugno. Da li’ ripartiremo con coraggio e vigore per riprenderci il consenso perso e per conquistarne di nuovo”.
Anche ieri, a qualche ora di distanza dall’elezione di Salvini, Maroni aveva mandato un post in cui parlava del neosegretario e del suo “gemello veneto” Tosi.
Intanto non c’è pace per la scritta “Padroni a casa nostra” che da anni campeggia sul muretto di fondo del prato di Pontida dove dal 1990 si svolgono i raduni della Lega Nord.
Nei mesi scorsi, mentre infuriava la polemica sull’uso dei rimborsi elettorali in casa leghista, in due diverse occasioni qualcuno ha modificato la scritta, cambiando la lettera iniziale, stando attento a usare lo stesso colore e carattere, trasformandolo in “Ladroni in casa nostra”.
La notte scorsa i correttori hanno deciso di fare le cose in grande, e, agendo probabilmente in gruppo, hanno direttamente coperto l’intero muretto e la relativa scritta con un grande murale colorato con dei coloratissimi “tag“, le firme dei graffitari.
La sezione leghista di Pontida, ormai pronta a intervenire in questi casi, ha annunciato l’immediato ripristino della scritta.
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