TOTI SI FINGE SILVIO PELLICO PER L’IMPUNITA’ DEI POLITICI
“CONVIVENZA CON LE TOGHE DA NORMARE”
“Ora regole chiare e giuste per la convivenza tra giustizia e politica all’interno del nostro sistema democratico”. È il graffio d’addio contenuto in conclusione della lettera, affidata all’avvocato Stefano Savi, con cui ieri mattina Giovanni Toti si è dimesso da presidente della Regione Liguria. Una decisione arrivata dopo quasi 3 mesi di strenua resistenza e formalmente giunta solo ora “per dare tempo al Consiglio regionale di approvare” il bilancio.
In realtà, il testo affidato al legale pare soprattutto un manifesto politico: l’ex giornalista di Mediaset punta a incarnare il ruolo di “martire” della giustizia. D’altronde è lo stesso Toti a parlare espressamente della speranza (condivisa da larga parte delle forze politiche) che “il Parlamento nazionale e l’opinione pubblica” facciano “tesoro di questa esperienza”.
E proprio a questo proposito che invoca “regole chiare e giuste per la convivenza tra giustizia e politica all’interno del nostro sistema democratico”. Insomma, l’auspicio è che gli “eletti dal popolo” possano avere un occhio di riguardo davanti alla giustizia.
Dall’8 maggio scorso il governatore uscente è agli arresti domiciliari, accusato dalla Procura di Genova di corruzione, finanziamento illecito e falso. Secondo i pm, Toti avrebbe ottenuto finanziamenti pubblici erogati ai suoi comitati elettorali di riferimento in cambio del suo impegno ad “agevolare” e “trovare una soluzione” in favore dei donatori di voti e denaro, spesso suoi imprenditori amici.
I pm hanno chiesto e ottenuto per ben due volte gli arresti domiciliari e il Tribunale del Riesame li ha confermati in base al principio del pericolo di reiterazione del reato. Ora che Toti non è più presidente della Regione, è possibile che il pericolo di reiterazione venga a cadere.
Vedremo cosa decideranno i giudici. Il suo legale intanto ha ribadito di non essere preoccupato da un giudizio immediato: procedura richiesta dai pm che, di fronte a prove importanti, supera l’udienza preliminare e permette di celebrare direttamente il processo. Anzi, spiega l’avvocato Savi, “sto muovendomi per non ostacolare questa possibilità”.
Intanto, ieri Toti si è impegnato a convocare le elezioni regionali entro tre mesi (si parla già di ottobre). E non è detto, stando al contenuto del suo passo d’addio, che, qualora tornasse libero, non dia il suo contributo alla campagna elettorale
Una variabile non indifferente in vista di una corsa elettorale breve ma infuocata.
A punzecchiarlo, proprio uno dei suoi più arcigni oppositori, quel Ferruccio Sansa che lo aveva sfidato nell’ultima tornata elettorale: “Toti ha tenuto in ostaggio la Liguria, aiutando pochi ‘amici’ e dimenticandosi di cittadini e cittadine ‘normali’ e in difficoltà”.
(da Il Fatto Quotidiano)
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