TRA L’UE E TRUMP, MELONI HA SCELTO TRUMP: L’ITALIA ROMPE IL FRONTE EUROPEO SULL’UCRAINA: LA PREMIER NON PARTECIPERÀ ALLA RIUNIONE VIRTUALE DELLA “COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”, , IN CUI SI DISCUTERÀ DELL’INVIO DI TRUPPE UE SUL CAMPO
LA DISERZIONE SI DEVE AL PROTAGONISMO DI MACRON E STARMER CHE FA ROSICARE LA DUCETTA: SOGNAVA DI ESSERE LEI, IL PONTE TRA WASHINGTON E BRUXELLES, SI TROVA A DOVER INGOIARE LE DECISIONI PRESE DA LONDRA E PARIGI
Lo strappo si consumerà sabato. Giorgia Meloni non parteciperà alla videocall convocata dal primo ministro britannico Keir Starmer. La premier ha infatti chiarito ai suoi fedelissimi di non aver intenzione di mettere la faccia su un’iniziativa che «non convince».
E cioè su una riunione che, a seguito del vertice di Parigi di ieri tra i vertici della Difesa dei Paesi coinvolti nella “coalizione dei volenterosi”, avrebbe discusso apertamente dell’invio di truppe in Ucraina.
Dopo aver più volte mostrato le proprie perplessità sul formato e sulle modalità di questi tentativi, Meloni ha sciolto ieri sera la riserva, decidendosi a spaccare il fronte che il britannico ed Emmanuel Macron stavano costruendo a fatica.
In questo modo, l’Italia pare spostare al di là di ogni ragionevole dubbio il proprio asse verso Donald Trump, assumendosi l’onere di porre un pietra potenzialmente tombale sull’iniziativa che non avrebbe avuto né l’egida Onu, né tanto meno quella della Nato.
La diserzione italiana è arrivata dopo una lunga serie di riflessioni e di contatti con le cancellerie, compresa quella di Washington. Dopo giorni di indugi, a far decidere Meloni pare sia stato il buon esito dei colloqui tenutisi a Gedda tra Usa e Ucraina
A colpire Palazzo Chigi sono state le parole lasciate trapelare da Macron ieri: dobbiamo «assumerci le nostre responsabilità» perché «è il momento in cui l’Europa deve fare il possibile, per l’Ucraina e per se stessa». Fattori che […] non solo non motivano un’iniziativa alternativa a quella a stelle e strisce, ma impongono di tirare il freno.
La scelta italiana potrebbe però ora deflagrare nel cuore dell’Europa, aprendo una crepa che sarà difficilissimo risanare. Anche perché è forte il sospetto che il vero nodo della contesa sia stato il protagonismo di Macron e Starmer, determinati a sedersi al tavolo a cui Trump sta facendo il bello e il cattivo tempo.
D’altro canto, ieri sono arrivati molteplici segnali di disallineamento rispetto all’Europa da parte del centrodestra italiano. A Strasburgo, infatti, Fratelli d’Italia sta valutando di non sostenere la risoluzione di maggioranza «sull’incrollabile sostegno Ue» da destinare all’Ucraina.
(da Dagoreport)
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