TRACOLLO SGARBI A RAI1, SUBITO SOSPESO IL PROGRAMMA: APPENA DUE MILIONI DI TELESPETTATORI E L’8,27% DI SHARE
UN RISULTATO NETTAMENTE AL DI SOTTO DELLA MEDIA DEGLI ASCOLTI DELLA RETE IN PRIMA SERATA…SPUTTANATI 8 MILIONI DI EURO, DI CUI PARE 1 MILIONE A SGARBI CHE VERRA’ PAGATO LO STESSO…ALLA FINE DELLA DEBACLE TUTTI A FESTEGGIARE A CASA BERLUSCONI
L’ufficio stampa della Rai annuncia la sospensione del programma.
«La decisione – si legge nel comunicato – è stata comunicata al Professor Sgarbi che l’ha condivisa».
La sospensione del programma è legata esclusivamente ai bassi ascolti ottenuti mercoledì sera nella puntata di esordio.
È questa la motivazione che viene fornita in ambienti aziendali.
Si sottolinea inoltre, apprende l’Agi, che la sospensione in realtà , riguarda una sola puntata perchè ne erano previste due in questa fase, per poi ripartire a settembre con altre quattro.
Il risultato di mercoledì è fortemente penalizzante per la Rete ammiraglia rispetto al trend del periodo di garanzia (di solito almeno il doppio).
Di qui la decisione di sospendere subito il programma.
Dopo il flop cresce la polemica su quanto è costato il programma: sembrerebbe un milione di euro solo per Sgarbi e otto milioni per tutte le puntate.
Il conduttore però smentisce e parla di 500 mila euro per tutte le cinque puntate. Il contratto con Vittorio Sgarbi, secondo quanto scrive l’Agi, sarà onorato.
Marco Travaglio si è lasciato andare a una lunga risata: «Spero che adesso sia verificato quanto il costosissimo programma di Sgarbi in prima serata su Rai1 abbia fatto perdere alla Rai».
Luca Borgomeo, presidente dell’ associazione di telespettatori cattolici Aiart, si chiede «quanto è stato speso per un programma bloccato ancor prima di nascere? “Uno spettacolo – osserva in una nota – per tanti versi noioso, con pochi spunti originali. Il tempo dei telepredicatori è finito».
«Pensavo ad un risveglio diverso, invece di un matrimonio è stato un funerale ed è difficile capirne le ragioni» è il primo commento di Sgarbi in conferenza stampa.
«Chi l’ha visto e Melania – ha aggiunto – sono di interesse superiore rispetto alla difesa del paesaggio. Forse sul paesaggio dovevamo fare una puntata di Chi l’ha visto».
Poi l’ammissione di colpa senza dimenticare le forte noti polemiche: «E’ colpa mia. Ho sbagliato io a imporre un meccanismo narrativo non da prima serata. La Rai vuole il giallo di Avetrana, le escort di Berlusconi, gli omicidi, non è interessata alla cultura».
Punti di vista.
Sui costi il critico d’arte si giustifica: «I costi della mia trasmissione sono i costi della cultura. Anche Pompei costa. Purtroppo la cultura costa e costa anche in televisione. Non è Chi l’ha visto».
E qua Sgarbi offende l’altrui intelligenza.
Al termine della sua trasmissione, il critico televisivo, «accompagnato da tutta la redazione», è andato «per un brindisi, una festa a casa del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi».
Di più. «Berlusconi – ha raccontato Sgarbi – era compiaciuto per la trasmissione. Ha fatto alcune osservazioni tecniche, da uomo di televisione, sul programma: ha parlato dei ‘tempi televisivi’, ha criticato l’uso e il volume dei microfoni, che non facevano capire bene le parole, ma soprattutto era compiaciuto», ha insistito Sgarbi a più riprese, del fatto che «per una volta fosse assolutamente tranquillo che non si parlava di lui in un programma televisivo».
La ‘rivelazione’ di Sgarbi ha innescato una querelle con alcuni giornalisti presenti, che hanno definito «anomalo» il fatto che al termine di un programma, peraltro rivelatosi fallimentare in termini di audience, tanto da portare a una immediata chiusura dopo la prima puntata, tutta la redazione fosse andata a festeggiare a casa del premir.
«Non c’è niente di anomalo – ha insistito Sgarbi – perchè Silvio Berlusocni è un mio amico. È anzi logico andare a festeggiare a casa di un amico”.
Ora così è chiaro a tutti chi ha imposto la trasmissione di Sgarbi a Rai 1
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