TRENI REGIONALI, ALCUNI SONO PIU’ LENTI RISPETTO AL 1975
PIU’ CORSE E PIU’ FERMATE, MA SUI BINARI LA VELOCITA’ NON CAMBIA…PENDOLARI LOMBARDIA: “A RILENTO ANCHE SULLE LINEE CON IL RADDOPPIO”
Quattro minuti in più da Varese, due da Pavia, uno da Lecco.
Due minuti in meno per andare da Milano a Piacenza e quattro per Brescia nonostante i viaggi siano effettuati da molto più costosi Frecciabianca (si percorre, cioè, lo stesso tratto nello stesso tempo ma con un biglietto più caro).
Il mondo va avanti ma forse non quello ferroviario che, anzi, in alcuni casi, va pure all’indietro.
Basta recuperare un orario ferroviario del 1975 – noi abbiamo preso un PozzoOrario, guarda la scheda – e metterlo vicino a quello di oggi per rendersene conto.
Alcuni treni negli orari di punta per i pendolari sulle cinque tratte più frequentate dai 670 mila viaggiatori lombardi sono più lenti oggi rispetto a 38 anni fa.
Quasi tutti, ad arrivare a destinazione, ci mettono lo stesso tempo di allora. Pochi, invece, sono realmente più veloci.
Secondo Trenord, che in Lombardia gestisce tutti i treni segnalati tranne i Frecciabianca e gli Intercity, «il motivo principale per cui il tempo di percorrenza non è diminuito è l’aumento delle fermate, istituite negli anni su richiesta dei Comuni». Inoltre, dicono da Trenord, sono aumentati i treni in circolazione (2.300 in tutta la regione, erano 1.600 nel 2006): la moltiplicazione del servizio ha causato perciò traffico sulle linee.
I pendolari, però, non ci stanno. «È assurdo che oggi i treni arrivino a destinazione nello stesso tempo di quarant’anni fa – ha detto Alberto Viganò, portavoce dei Comitati lombardi dei pendolari – soprattutto su quelle tratte, come la Lecco-Milano, dove c’è stato il raddoppio della linea. Trenord, purtroppo, non ha interesse a fare un orario stretto perchè correrebbe un rischio maggiore di avere treni in ritardo».
Quello che servirebbe, però, sarebbero gli investimenti: «Se il materiale rotabile e i sistemi di segnalamento rimangono gli stessi di quarant’anni fa – ha spiegato Dario Balotta, esperto di trasporti di Legambiente – la capacità di accelerazione e la velocità dei treni rimarranno sempre le stesse. Anche sulle tratte meno trafficate come la Milano-Piacenza dove si è aggiunta la linea dell’alta velocità ».
(da “il Corriere della Sera“)
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