TUTTE LE OMISSIONI E LE AMNESIE SULLA “LAUREA DELLA DOMENICA”
LA RETTA A UN EURO, IL MARITO NEL CDA, I DOPPI ESAMI DI DOMENICA: TUTTO QUELLO CHE NON TORNA
Ecco le tappe dell’affaire Calderone e le dieci cose che non tornano.
1. LE PRIME OMISSIONI.
Il 22 ottobre 2022 Marina Calderone giura da ministro. Sul sito del governo indica genericamente una laurea in Economia, senza data e università. Il Fatto scopre quella a Cagliari riportata dai giornali e da Wikipedia non c’era mai stata e allora chiede alla ministra dove l’abbia conseguita.
GLI ESAMI UNIVERSITARI DELLA MINSITRA DEL LAVORO, MARIA ELVIRA CALDERONE
Solo a seguito di richiesta di accesso agli atti il 25 gennaio 2023 il ministero del Lavoro risponde: “Laurea triennale in Economia aziendale internazionale (L-18) nel 2012 e Magistrale in gestione aziendale (LM-77) nel 2016, alla Link Campus”. Chiediamo libretti e diplomi. Non li fornisce
2. VERI TITOLI E TURBO-ESAMI
Il 22 marzo 2025, Il Fatto pubblica la sua inchiesta “Calderone, la laurea della domenica”: la laurea triennale non risulta all’Anagrafe Nazionale degli Studenti e Laureati (ANS), l’unica che certifica legalmente il titolo.
Il libretto della biennale riporta 11 esami, due dei quali dati lo stesso giorno, pure di domenica. Nell’anno accademico 2012/2013 con due diverse matricole (RM09578
1001420) risulta iscritta contemporaneamente al corso di primo e secondo livello: come è possibile?
3. VOTI E MISTERI CUM LAUDE
“Non è solita ostentare i pieni voti”. Così il portavoce della ministra aveva liquidato la richiesta di diplomi ed esami. Ma una volta avuti, si scopre che i “pieni voti” non li aveva, perché la media degli esami della magistrale era di poco sopra al 26, pari a 96/100.
4. LA LAUREA A 1 EURO
Dall’anagrafe ANS […] risulta pagato solo un euro nel 2013. Dai documenti interni alla Link il biennio costava circa 10 mila euro. A lei risulta applicato però uno sconto pari al 50%, di cui risultano pagati 500 euro di iscrizione e una sola rata da 850. Le altre sei rate, per 5.100 euro, risultano “da pagare” e “scadute”.
5. “STUDENTE LAVORATRICE
”Il ministro scrive sulla sua pagina facebook che per lei era normale dare esami la domenica “come per tutti gli studenti lavoratori”. All’epoca però era presidente del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro e titolare di incarichi in Cda che non le avrebbero impedito la frequenza in giorni normali.
6. “Lei? MAI VISTA”
Il Fatto ieri ha intervistato il professor Antonio Rinaldi con cui la ministra-studente il 15.12.2014 supera con 27/30 l’esame di “International corporate and investment banking”. Racconta di non ricordarla né come studente né come docente, benché sia stato professore di Economia per sette anni.
8. UN PROF SOLO
Sia Rinaldi sia Roveda spiegano al Fatto che le modalità d’esame alla Link Campus si svolgevano con un solo professore, cosa contraria alla legge n. 270/2014 che regola lo svolgimento degli esami universitari. È una delle contestazioni alla base del processo ai vertici dell’epoca in corso a Firenze (sentenza a giugno): per essere valido un esame deve avvenire alla presenza di “almeno due membri”, solo così si forma una “commissione”.
10. CONFLITTI DI INTERESSi
Il Fatto ha ricostruito poi gli stretti legami tra Marina Calderone, per 17 anni presidente dei Consulenti del Lavoro, e la Link Campus: nel 2010 chi vuole esercitare deve avere la laurea e grazie a una convenzione Calderone instrada anche alla Link i suoi 26 mila iscritti; nel 2015 il marito Rosario De Luca, mentre la moglie studia e insegna, entra nel Cda dell’ateneo. Lo stesso anno, sempre sotto la sua presidenza, l’Ente previdenziale dei consulenti (Enpacl) inietta 15 milioni in un fondo immobiliare per ristrutturare la sede dell’ateneo.
–
(da Il Fatto Quotidiano)
Leave a Reply