TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE SULLA VARIANTE OMICRON 5 CHE STA FACENDO SCHIZZARE DI NUOVO IN ALTO IL NUMERO DEI NUOVI CASI DI COVID
RISPETTO ALLE VARIANTI PRECEDENTI, È PIÙ DIFFUSIVA, I SINTOMI SONO MENO GRAVI DELLA DELTA: I PRINCIPALI SONO FORTE RAFFREDDORE E FORTE MAL DI GOLA. LA FEBBRE PUÒ ESSERE ELEVATA E ACCOMPAGNATA DA DOLORI MUSCOLARI. I VACCINI PROTEGGONO DALLA MALATTIA GRAVE
Risalgono i nuovi casi di Covid. Ieri ne sono stati segnalati ancora 36.573, circa cinquemila in più rispetto al giorno precedente: Regioni con la maggior crescita Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Veneto. Tutta colpa dell’ultima sottovariante di Omicron, la BA 5? Vediamo.
1 La sintomatologia dell’infezione da BA 5 può essere paragonata a quella che ha caratterizzato la variante Delta?
No, è meno grave – risponde Massimo Andreoni, direttore di Malattie infettive al Policlinico di Tor Vergata -. La variante Omicron in tutti i suoi sottotipi, fin dalla sua comparsa (novembre 2021) si è rivelata meno virulenta. Il virus è causa di infezioni che si localizzano nelle alte vie respiratorie, dando luogo a faringo-tonsilliti nella maggior parte dei casi, e meno frequentemente di polmoniti nei pazienti protetti con ciclo vaccinale di tre dosi.
Questo è dovuto a un recettore che permette al virus BA 5 di replicarsi molto efficacemente nelle vie respiratorie superiori senza bisogno di scendere nei polmoni. In parole semplici, è come se il virus si accontentasse di aver raggiunto questo risultato, per lui vitale. È la connotazione che lo distingue profondamente da Delta.
2 La sottovariante BA 5 è però più contagiosa. Come mai?
Succede in virtù di due mutazioni che il virus ha sviluppato in più, differenziandosi dalle sottovarianti precedenti. Questi cambiamenti del patrimonio genetico permettono al virus di legarsi più facilmente alle cellule umane e di neutralizzare l’immunità prodotta dai vaccini e dall’infezione naturale. Ecco perché BA 5 è più diffusiva e, per contagiosità, è paragonabile al virus del morbillo. Ogni portatore può passare il microrganismo ad altre 15-18 persone. Ma ricordiamo che la maggiore diffusione non si accompagna a un maggiore tasso di ospedalizzazioni, vale a dire i casi gravi sono contenuti.
3 Sintomi lievi, dunque?
È una forzatura affermare il contrario, non ci sono elementi a favore della maggiore virulenza. Anche se i risultati di ricerche in vitro sembrerebbero indicare una superiore capacità di Omicron BA 5 di colpire pesantemente l’organismo, sul piano clinico non c’è riscontro. La variante Delta è sicuramente più patogena.
4 Quali sono?
I principali sono forte raffreddore e forte mal di gola (caratterizzato da dolore alla faringe), meno evidenti nelle infezioni indotte dagli altri virus Sars-CoV-2. Osserviamo una minore incidenza dei disturbi legati a gusto e olfatto, la febbre può essere elevata e accompagnata da dolori muscolari e delle articolazioni.
Sembra che l’infezione duri qualche giorno in più. I vaccini oggi disponibili proteggono bene dalla malattia grave.
5 L’aumento di casi dipende dalla minore efficacia dei vaccini e dalla capacità del virus di evadere la sorveglianza del sistema immunitario?
Sì. A parità di misure di contenimento (mascherina indossata e distanziamento) Omicron BA 5 contagia di più ma fa ammalare di meno rispetto a Delta.
6 E le cure?
I farmaci antivirali continuano ad aver ottima efficacia nel prevenire il rischio di progressione verso la malattia grave se somministrati tempestivamente (entro cinque giorni dalla comparsa dei disturbi). Lo stesso vale per alcuni anticorpi monoclonali.
7 È vero che Omicron BA 5 non viene rilevato dal tampone?
Sul piano diagnostico non è cambiato nulla – chiarisce Concetta Castilletti, responsabile dell’unità di virologia e patogeni emergenti al Negrar di Verona, istituto di ricerca e cura delle malattie infettive -. Non abbiamo ricevuto informazioni di allerta dalle agenzie internazionali sull’ipotesi di inefficacia dei tamponi.
Di solito i test non cercano un solo gene ma due o tre ed è molto difficile che in tutti i geni oggetto della ricerca siano presenti mutazioni nelle parti scelte per essere rilevate. Per evitare che i kit perdano efficacia si scelgono tratti del genoma del virus non soggetti a mutazione proprio perché mantengano affidabilità. Questo vale, afferma la virologa, sia per i tamponi antigenici sia per i molecolari il cui livello di precisione è decisamente migliorato rispetto all’inizio della pandemia.
(da agenzie)
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