UCRAINA, PAESE DELLA VERGOGNA: GIORNALISTA CHE CRITICAVA IL GOVERNO FILO-RUSSO MASSACRATA DI BOTTE
LA LIBERTA’ DI STAMPA DEGLI AMICHETTI DI PUTIN: GUAI A CRITICARE IL GOVERNO YANUKOVICH… PROTESTE IN PIAZZA CONTRO L’INFAME AGGRESSIONE
In Ucraina la conoscono per gli articoli contro il presidente Viktor Yanukovich. Le sue inchieste hanno creato non poco imbarazzo tra gli alti funzionari del governo. Giornalista, attivista filo-europea, 34 anni, Tetyana Chornovol è quella che nel Paese vassallo di Mosca definiscono una persona scomoda. Troppo scomoda.
Nella notte tra mercoledì 25 dicembre e giovedì 26, intorno all’1,30, è stata aggredita selvaggiamente.
Si trovava in auto nella periferia di Kiev quando una Porsche Cayenne l’ha speronata più volte cercando di buttarla fuori strada.
Le immagini della telecamera posta scrupolosamente da Tetyana sul cruscotto dell’auto fanno rabbrividire.
Per oltre 5 minuti la donna cerca di sottrarsi all’aggressione. Fugge, avanti e indietro sull’autostrada. Riesce a non perdere il controllo, suona disperatamente il clacson. Poi cede. L’auto finisce fuori strada.
Dalla Porsche Cayenne scendono due uomini. Il resto lo raccontano le immagini pubblicate sul sito dell’Ukraà¯nska Pravda, il giornale di Tetyana.
Frattura al naso, commozione cerebrale e lesioni in tutto il corpo.
«Ho cercato di scappare, – racconta la giornalista – poi mi hanno preso e hanno iniziato a colpirmi sulla testa».
Ora Tetyana si trova nel reparto di terapia intensiva: sarà sottoposta ad almeno tre operazioni chirurgiche.
Il presidente Yanukovich ha provato a condannare l’episodio. «Il governo si oppone con forza alla violenza – ha scritto in un comunicato -, le forze dell’ordine faranno il possibile per trovare i colpevoli».
Ma dal carcere Yulia Tymoshenko punta il dito contro le autorità .
«Il regime è passato all’offensiva – accusa l’ex primo ministro -. Incapace di fermare le proteste pro-Ue, provoca con metodi criminali».
Duro anche il deputato dell’opposizione ed ex giornalista Andri௠Chevtchenko che su Twitter attacca «la polizia e i banditi che vogliono distruggere gli oppositori, come hanno fatto i regimi dittatoriali in Africa e in America Latina».
Quella contro Tetyana Chornovol, d’altronde, non è l’unica aggressione rimasta impunita.
La sera di martedì, a Kharkiv, nell’est del Paese, è stato accoltellato Dmytro Pilipets, uno degli organizzatori delle manifestazioni antigovernative che da giorni tengono sotto assedio la capitale ucraina.
I colpevoli non sono stati identificati.
E, sempre martedì, dopo giorni di agonia, è morto in ospedale l’attivista Masurenko Paul: il 18 dicembre alcuni agenti lo avevano picchiato a sangue.
Poco prima dell’agguato Tetyana Chornovol aveva pubblicato un articolo sulla residenza di campagna del ministro dell’Interno Vitaliy Zakharchenko, accusato di essersi arricchito con operazioni commerciali poco chiare.
Nel suo blog la giornalista aveva anche attaccato il segretario del Consiglio di Sicurezza nazionale Andrii Kliuiev e l’oligarca Viktor Volodymyrovich Medvedchuk. Persone influenti nel Paese che ora, si spera, cercheranno di far luce su questi orribili agguati.
Centinaia di persone, intanto, hanno manifestato a Kiev davanti alla sede del ministero dell’Interno.
Lo slogan è sempre lo stesso: libertà e giustizia.
L’Italia come al solito tace?
(da “La Stampa”)
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