UN GOVERNO DI SCOPO NON E’ CERTO UNO SCANDALO
ALL’ITALIA SERVE UNA DIALETTICA TRA UNA SINISTRA FORTE E UNA NUOVA DESTRA CREDIBILE, SOCIALE, LIBERALE ED EUROPEISTA
“Salviamoci dai Barbari”. È con questo slogan con cui BeppeGrillo è intervenuto sull’attuale ”crisi di governo” per cercare di scongiurare le elezioni anticipate.
I “suoi” non hanno avuto problemi ad osannarlo e fino al punto da sostenere che, avendo governato con la Lega, ora sarebbero capaci di farlo anche con Belzebù…
Certi tatticismi è normale che ci siano: fanno parte della “naturale” dialettica di un sistema in cui è centrale il ruolo del Parlamento.
Forse, però, attesa l’assoluta esigenza di varare, prima, ed approvare, poi, la nuova “legge finanziaria” (anche per scongiurare l’ennesimo aumento IVA già programmato con le clausole di salvaguardia) e quella di avere una legge elettorale capace di dare “stabilità governativa” (la questione del numero dei parlamentari mi sembra più mera esigenza propagandistica che questione di effettiva sostanza, almeno in questa fase), un “governo di scopo” o “del Presidente” non sarebbero da scartare così sommariamente e così frettolosamente come stanno facendo in tanti, almeno “nell’immediatezza del fatto”…
Il PD, sul punto, è in fermento, vivendo le solite diatribe e contrapposizioni interne che – comunque – fanno di quel partito l’unica realtà con una effettiva dialettica tra le sue varie anime (perchè – diciamocelo – nell’ultimo centrodestra non c’è mai stata, e nel M5S è sempre stata soltanto una finzione: ha sempre deciso e governato il relativo triumvirato).
Comunque sia, che qualche “barbaro” da combattere, in giro, ci sia, è palese, e non soltanto in chi vorrebbe le elezioni anticipate ma anche nel “lato” di chi governa un partito con un “triumvirato decidente”, ma non è evitando le elezioni che si darà la stura ad un diverso progetto politico, sia in termini di visione che di programmi.
Anzi, il più delle volte, i germogli di nuovi progetti “sono stati piantati” proprio in occasione delle competizioni elettorali.
Alla dialettica del Paese e dello stesso popolo servono una sinistra forte ed una destra parimenti credibile, seria, moderata, europeista, liberale e solidale; servono fervore e “grandi progetti”, grandi dimensioni valoriali e culturali: soltanto così sarà possibile far rinsavire chi è così accecato dal “giustizialismo di massa” (economico, processuale e di casta) da pensarsi come l’unica salvezza di un Paese che, a ben vedere, con misure scellerate, ed al di là della solita retorica, ha contribuito a mettere seriamente in ginocchio
Salvatore Totò Castello
Right Blu – La Destra liberale
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