UN PRECISO DISEGNO PER SCREDITARE LE ONG: I CONTATTI DI SALVINI CON DUE MERCENARI INFILTRATI SULLA NAVE E I LORO RAPPORTI CON I SERVIZI SEGRETI
SALVINI ORA NEGA, MA L’INCHIESTA DEL “FATTO” E UNA TESTIMONE LO SMENTISCE
Nel maggio scorso Matteo Salvini parlò in tv di un dossier dei servizi segreti sulle Organizzazioni Non Governative che accertava l’esistenza di rapporti fra gli scafisti e alcune associazioni.
All’epoca il presidente del COPASIR e leghista Giacomo Stucchi smentì tutto, mentre Salvini, in un’intervista successiva a L’Aria Che Tira sostenne che il dossier non arrivava da Stucchi nè dal COPASIR.
A distanza di tre mesi da quelle dichiarazioni, una serie di articoli d’inchiesta di Antonio Massari sul Fatto Quotidiano getatno una luce nuova su quelle dichiarazioni di Salvini.
Tutto parte dagli operatori IMI Service, ovvero gli ex poliziotti che lavorano a pagamento per una agenzia di sicurezza che hanno denunciato alla procura di Trapani le anomalie viste durante i salvataggi che hanno dato il via all’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Più facilmente si possono definire dei mercenari infiltrati (pagati da chi?).
Tra questi c’era Floriana Ballestra, che era a bordo della nave Vos Hestia come operatrice di sicurezza per Save The Children e ha poi portato foto e dossier a Trapani insieme al collega Pietro Gallo.
Il Fatto scrive la Ballestra ha incontrato Salvini: “A febbraio, dopo le telefonate, l’ho visto personalmente a Milano. Gli ho portato tutta la nostra documentazione. Inclusa la relazione che avevamo inviato ai Servizi segreti il 25 settembre”.
Ma poi, racconta l’articolo, la vicenda assume contorni strani: «Ballestra è orgogliosa della denuncia effettuata in Procura, rivendica di aver dato impulso alle indagini ed è riconoscente, nei confronti della Lega, per il supporto ricevuto: “Si sono resi disponibili a sostenerci. Cosa che nessun altro ha fatto”.
E anche in questo caso, però, qualcosa non quadra.
Il suo collega Pietro Gallo, anch’egli ex poliziotto, attraverso il suo avvocato, VincenzoPerticaro, ci hacomunicato: “Salvini non ha fatto nulla di concreto”».
Salvini, invece, ha negato con il Fatto di aver conosciuto Ballestra e Gallo: “Non li conosco, ma li avrei incontrati volentieri”, è il contenuto di un sms di smentita inviato dal segretario della Lega al giornalista.
Eppure Gallo e Ballestra dicono di aver scritto una mail ad Alessandro Di Battista, che non risponde, il 24 settembre, una ai servizi segreti a cui inviano il dossier il giorno successivo e una a Salvini il 26: raccontano anche di telefonate con Salvini.
A metà ottobre portano i documenti alla Squadra Mobile di Trapani, che comincia ad indagare e tempo dopo l’indagine finirà su tutti i giornali.
L’articolo si conclude con il racconto del dialogo con una persona vicina a Salvini, che la ringrazia e lei replica felice perchè la “relazione ai Servizi è servita”.
“Eppure i Servizi ufficialmente non hanno alcun ruolo: è stata la Procura a sequestrare la nave e a indagare. A fronte di tutti questi ringraziamenti, però, da un lato Salvini non ricorda di averla incontrata, mentre Panza, quando gli chiediamo dei contatti col personale di Imi Service, non risponde”.
Ma come mai tanto zelo per “documentare” presunte violazioni delle Ong ( non aver impedito che i trafficanti in due occasioni si riprendesso i barconi usati, tutto qua) da parte di due stipendiati per garantire la sicurezza alle Ong?
Chi ha ordinato loro di “infiltrarsi” su quella nave per danneggiare la Ong? Come mai facevano rapporto ai servizi segreti italiani , lo facevano a pagamento visto che sono notoriamente dei mercenari? E Salvini doveva garantire loro la “copertura politica”?
Che ruolo ha avuto il presidente leghista del Comitato di controllo sui servizi Stucchi?
Un giorno forse la verità emergerà sul disegno politico di screditare il lavoro di chi ha salvato 30.000 vite umane in un anno per favorire una parte politica.
(da “NextQuoridiano”)
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