UNA BOTTA A GIORGIA, UNA A MUSK E L’ALTRA AI “PACIFINTI”: MATTARELLA NON RISPARMIA NESSUNO
NEL DISCORSO DI IERI CON I VERTICI DELL’AERONAUTICA MILITARE, IL CAPO DELLO STATO HA SFERZATO L’IMMOBILISMO UE SULLA DIFESA COMUNE, ALLUDENDO INDIRETTAMENTE ANCHE AI DISTINGUO DELLA MELONI SULLA COALIZIONE DEI “VOLENTEROSI”: “LE DECISIONI NON SONO PIÙ RINVIABILI”… IL SOTTILE RIFERIMENTO ALL’UOMO PIÙ RICCO DEL MONDO SULL’USO “SPREGIUDICATO” DEL DOMINIO SPAZIALE” E LA DIFESA DEL RUOLO DELLE FORZE ARMATE
Che sia la Nato a ripararci sotto il suo ombrello, come è avvenuto negli ultimi 70 anni, o che d’ora in avanti vi provveda l’Europa, per Sergio Mattarella una cosa è certa: ogni decisione dev’essere presa in fretta.
Scelte così urgenti non possono più essere posticipate perché, di rinvio in rinvio, si sta mettendo a rischio la pace presente e anche quella futura. Sarà pure una coincidenza, ma le preoccupazioni espresse dal Presidente in un incontro ieri al Quirinale coi vertici dell’Aeronautica militare hanno trovato immediata conferma nel summit parigino tra i Paesi Volenterosi. Di passi avanti se ne vedono ben pochi.
Altra convinzione di Mattarella: viviamo in un mondo sempre più pericoloso dove «le tensioni globali, la competizione – piuttosto caotica in verità – tra le potenze per il dominio del mondo, le nuove minacce ibride» alla sicurezza stanno alterando il contesto di regole internazionali faticosamente costruito nel secondo dopoguerra.
Ci stiamo addentrando nell’ignoto anche sul piano strettamente militare, per effetto dell’intelligenza artificiale applicata agli armamenti e di un «uso spregiudicato del dominio spaziale» su cui il capo dello Stato più volte, negli ultimi tempi, ha richiamato l’attenzione con riferimento alle imprese di Elon Musk (e non solo quelle del tycoon).
Rinunciare a difendersi in un simile contesto sarebbe un azzardo imperdonabile. Di più: rappresenterebbe un incentivo a chi vuole risolvere le controversie ricorrendo alla forza bruta, come in Ucraina.
Mattarella rammenta uno per uno i motivi per cui agli eserciti non è possibile rinunciare con parole che a qualche anima bella, forse, non faranno piacere. Anzitutto, spiega il Presidente, le Forze Armate difendono il Paese e i suoi ordinamenti; in Italia rappresentano un saldo presidio della democrazia; inoltre operano in un «approccio di deterrenza e prevenzione», come esige la Costituzione repubblicana, per evitare le guerre prima ancora che possano deflagrare. Non è tempo, purtroppo, di profeti disarmati.
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