UNA DIPENDENTE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE CI SCRIVE
QUEI DIRIGENTI CHE HANNO PERMESSO AI FANNULLONI DI FARE I PROPRI COMODI, SECONDO BRUNETTA ORA DOVREBBERO DECIDERE CHI SONO I MERITEVOLI?
Riceviamo questo contributo, che condividiamo in pieno, da una dipendente della PubblicaAmministrazione con decennale esperienza nel settore e che ha potuto verificare “de visu” come funzionano le cose.
Gentile Direttore,
che Brunetta non sia una “mente eccelsa” lo dimostra lui stesso con la sua…”innovazione…” (?) nella pubblica Amministrazione.
Inizialmente aveva decretato che anche chi si assenta dal servizio per visita medica deve essere sottoposto a controllo fiscale; quando poi gli hanno spiegato che è praticamente impossibile e inutile andare a reperire un paziente nei vari ambulatori o nosocomi, tanto più che il certificato rilasciato dalla struttura dichiara già se il paziente è stato realmente sottoposto a visita e la durata stessa dell’accertamento, ha annullato la disposizione.
Che la produttività vada data solo ai meritevoli lo sapevamo già : infatti è stata istituita propria per incentivare l’azione lavorativa di qualità ; solo che è stata subito trasformata in un’arma discrezionale nelle mani dei dirigenti, i quali gestiscono tale strumento in maniera esclusivamente arbitraria.
Quindi quando Brunetta pontifica, con convinzione, che d’ora in poi solo i meritevoli potranno ottenere il diritto al riconoscimento della produttività , “sfonda una porta aperta” perchè sulla carta c’è sempre stato scritto.
Brunetta dovrebbe dire piuttosto chi assumerà il ruolo di valutatore, ma senz’altro risponderebbe i dirigenti che conoscono l’operato dei dipendenti, senza fare verifiche sui criteri in base ai quali un “dirigente”diventa tale (quasi mai per merito!).
Invece di “ urlare” in tutte le direzioni che ha fatto installare i “tornelli”, dovrebbe porre la sua attenzione, quasi esclusiva, sulla cosiddetta “Casta”. Se la dirigenza avesse svolto “veramente” il ruolo che dovrebbe ricoprire, pensate davvero che ora ci sarebbe stato bisogno di tornelli, di visite fiscali e di espedienti vari per “scoraggiare i fannulloni”?
Brunetta, anzichè intentare un’azione decisa e vigorosa alla radice della Pubblica Amministrazione, preferisce il clamore e l’applauso della piazza e dei non addetti ai lavori.
Un “vero innovatore” si preoccuperebbe di eliminare la corruzione, gli appalti illegittimi, le consulenze, le spese inutili, controllare la regolarità dei Concorsi pubblici fasulli, porre fine alla tradizione consolidata delle assunzioni per parentela e per appartenenze politiche e sindacali.
Dovrebbe uscire dalla “sicurezza” del suo Ministero e fare ispezioni negli Enti statali e locali: solo così potrebbe verificare sul “campo” quale sia la protervia, l’immoralità e l’incapacità professionale della quasi totalità della classe dirigente.
m.g.
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