UNA GIORNALISTA SPEDISCE 30 E-MAIL AI PARLAMENTARI LIGURI, FINGENDOSI UNA COMUNE CITTADINA, PER CONOSCERE LA LORO ATTIVITA’: CHI HA RISPOSTO?
GLI ONOREVOLI LIGURI IGNORANO CHI LI HA ELETTI: RISPONDONO SOLO IN 5, GLI ALTRI SE NE FOTTONO… CLAMOROSO RISULTATO DI UNA REDATTRICE GENOVESE DE IL GIORNALE… SI SALVANO SOLO CASSINELLI, MINASSO E GRILLO ( PDL) E CASINI (UDC) …GLI ALTRI IN 14 GIORNI NON HANNO AVUTO TEMPO
L’argomento ci sta a cuore, tanto è vero che siamo stati i primi a segnalare le presenze dei deputati liguri in Parlamento, appena erano stati messi a disposizione i dati ufficiali.
E già avevamo segnalato che troppi parlamentari in Aula si facevano vedere ben poco, presi evidentemente da altri interessi. Molti, anche quando non erano in missione ( e già ci sarebbe da discutere…) partecipavano a una votazione in Aula su tre, il resto del tempo lo passavano a fare shopping o evidentemente a casa propria.
Adesso aggiungiamo un altro tassello, grazie a un’inchiesta di Stefania Antonetti, brillante collaboratrice della redazione genovese de “il Giornale”, che ha pensato bene di mettere alla prova i parlamentari liguri .
Spacciandosi per una comune cittadina, l’otto gennaio ha inviato una prima serie di 20 e-mail ad altrettanti deputati liguri ( tutti gli eletti), chiedendo loro chiarimenti su temi locali, quali il turismo, la sicurezza, le infrastrutture e il mercato del lavoro.
Nulla di complicato, semplici richieste di informazione su argomenti di interesse pubblico, che dovrebbe evidenziare semmai l’attività che il deputato sta svolgendo in favore della comunità ligure. Diciamo che il parlamentare che riceva un e-mail di questo tipo, anche tramite la sua segreteria, avrebbe avuto tutto l’interesse a rispondere a una potenziale elettrice.
La Antonetti relaziona sulle pagine de “il Giornale” come è andata la sua esperienza letteraria che il giorno successivo ha visto destinatari anche i dieci senatori liguri, per un totale quindi di 30 destinatari tra Montecitorio e Palazzo Madama.
La sorpresa è stata la prima risposta nel giro di poche ore: è dell’on. Roberto Cassinelli di Forza Italia, che dà spiegazioni magari non tecniche ma chiare. E quando la Antonetti ringrazia, replica pure con una seconda mail, dichiarandosi ” a Sua disposizione per qualsiasi occorrenza”.
Diamo atto a Cassinelli di essere anche il deputato più presente ai lavori parlamentari: promosso con lode, perlomeno si impegna.
Per la seconda risposta occorrono invece 7 giorni, ma alla fine si fa vivo il deputato di AN Eugenio Minasso che risponde magari in chiave un po’ elettorale ma in modo puntuale, chiaro e sintetico. Terza risposta il giorno successivo da Fiamma Nirenstein ( AN) che probabilmente più che rispondere alla mail della Antonetti è interessata a girarle un suo “articolo su Israele e l’intervento in Palestina”.
Non c’entra nulla con quanto domandato, ma rientra nella logica dell’eletta che, in effetti, non c’entra nulla con la Liguria e i suoi problemi.
Andiamo avanti ed ecco lo stesso giorno si fa vivo Pier Ferdinando Casini che risponde sulla occupazione e su altri problemi, risposta completa e chiara.
Per il resto silenzio assoluto dopo due settimane.
Al Senato risponde dopo due giorni il solo Luigi Grillo ( Forza Italia), cortese e disponibile con tanto di numero di cellulare e indirizzo del suo ufficio genovese.
Degli altri nove senatori non si hanno notizie.
In pratica su trenta parlamentari hanno risposto concretamente in 4. Eppure hanno tutti una segreteria politica e funzionari appositi.
O se ne fottono degli elettori o hanno il braccio corto e la manina congelata o hanno di meglio da fare.
Eppure ci sono nomi noti tra gli eletti, politici che spesso sono sui giornali, non semplici peones, gente con incarichi non da poco nei rispettivi partiti.
Ne citiamo alcuni: nel Pd Giovanna Melandri, Andrea Orlando, Mario Tullo, Sabina Rossa, Claudio Gustavino, Roberta Pinotti, nel PdL Claudio Scajola, Sandro Biasotti, Gabriella Mondello, Michele Scardoglio, Giorgio Bornacin, Enrico Musso, Franco Orsi, nell’Idv Giovanni Paladini, nella Lega Maurizio Balocchi e Roberto Castelli ( tanto per cambiare latitanti) .
Parlamentari di interi partiti senza alcuna risposta ( PD, Idv e Lega).
Se uniamo questa provocatoria mail alla nostra segnalazione sulle presenze ai lavori da parte degli eletti in Liguria e aggiungiamo la loro reale presenza sul territorio, almeno 10 su 30 dovrebbero essere inseguiti a calci nel culo fino ai confini della regione, con preghiera di non presentarsi neppure in effigie.
Oltre il 30% non partecipa attivamente ai lavori parlamentari senza un valido motivo, non si fa neanche vedere in Liguria e se ne fotte pure dell’elettore che gli scrive.
Questo è il quadro reale di cui i partiti sono complici e artefici: con le liste bloccate ce li hanno imposti loro, non li abbiamo scelti noi.
Allora ne rispondano.
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