UNA GIORNATA SPRECATA
NELLO SHOW ALLA CAMERA ALLA FINE NE ESCE MEGLIO LA BOSCHI… LE ASSENZE GRILLINE, IL MOSCOVITA INFREDDOLITO E LA SORELLA REPLICANTE
Come ampiamente prevedibile, la Camera ha detto “no” alla mozione di sfiducia individuale presentata dal Movimento 5 Stelle nei confronti di Maria Elena Boschi, ministro per i rapporti con il Parlamento il cui padre risulta coinvolto nel caso della Banca Etruria.
Il testo ha ottenuto 123 sì e 373 no. A favore hanno votato M5S, Lega Nord, Sinistra italiana e Sel.
Conosciamo tutti l’inutilità di queste mozioni di sfiducia individuali a membri del Governo.
Nella replica di Maria Elena Boschi alla discussione in Aula si è notato soprattutto il giganteggiare del ministro che, a differenza di tutti gli altri, ha parlato a braccio, limitandosi ai fatti, non ha sbagliato una parola, citando dati, cifre e percentuali in una situazione surreale di completo silenzio.
Tra gli effetti collaterali imprevisti ha anche quello di far sbandare il centrodestra, con la Lega che bombarda Forza Italia, sempre più lacerata e divisa: Salvini da Mosca minaccia conseguenze sulle alleanze, ma forse ò stato solo vittima di un colpo di freddo. La Meloni per non smentirsi legge la stessa velina di via Bellerio.
Viene da chiedersi: perchè non fate come la Le Pen e andate da soli, cosi vediamo quanti voti raccattate?
Ma forse è chiedere troppa coerenza a chi è interessato solo alle poltrone.
Ultimo appunto: le opposizioni avrebbero dovuto contare su 156 voti, come mai sono arrivate solo a 123, ovvero 33 di meno?
E come mai 18 deputati del M5S erano assenti?
Meditate gente, meditate…
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