UNIONI CIVILI, ALFANO STOPPA RENZI, MA IL PD REPLICA: “AVANTI ANCHE SENZA DI LORO”
ALFANO: “PRIMA PENSARE ALLE FAMIGLIE E SULLA SICUREZZA NON SI SCHERZA”… IL PD: “IN TUTTA EUROPA SONO REGOLAMENTATE, NON SONO ALTERNATIVE A INTERVENTI A FAVORE DELLA FAMIGLIA”
«Non si può pensare alle unioni civili senza pensare prima alle famiglie». Così il vicepremier Angelino Alfano, in un’intervista al Tg2, risponde a uno dei punti del patto di coalizione proposti dal segretario Pd Matteo Renzi.
Prudente anche sul superamento della Bossi-Fini: «Con la sicurezza degli italiani non si scherza».
E sul lavoro propone una «legge per lo choc burocratico, zero burocrazia per tre anni alle imprese che vogliono partire».
Infine si sofferma sulla legge elettorale. «Ok sulla tempistica – dice Alfano – va bene se a febbraio passa il primo sì alla Camera, e ci fidiamo non sia per anticipare voto». Una accelerazione sulla riforma del sistema di voto indebolisce il governo? «No, lo rafforza perchè se a maggio abbiamo la riforma elettorale e abbiamo avviato il superamento del bicameralismo ci presentiamo con risultati importanti», sottolinea Alfano.
Ma il Pd tira dritto. Almeno al Senato sembra che il partito guidato da Matteo Renzi non abbia intenzione di cedere ad alcuna mediazione con il partito di Alfano che, sul tema, non vuole sentire ragioni.
“Le unioni civili – dicono i senatori renziani del Pd Andrea Marcucci ed Isabella De Monte – non sono certo alternative ad interventi per le famiglie. Alfano è vicepremier, nel ddl Stabilità poteva inserire più provvedimenti economici di sostegno, e meno prebende. Comunque ricordiamo al leader del Ncd, che nel 1970 la legge Baslini-Fortuna che istituì il divorzio, passò nonostante l’opposizione della Dc, che pure aveva un peso ben maggiore del suo partitino”.
Marcucci e De Monte insieme alle colleghe Laura Cantini, Linda Lanzillotta e Rosa Maria Di Giorgi, hanno depositato un ddl che riconosce le unioni civili per le coppie omosessuali.
“Tutti gli Stati europei – dicono – hanno leggi che regolano la questione -sottolineano gli esponenti dem- insopportabile ed ingiusto che l’Italia resti indietro. Abbiamo offerto al Ncd la possibilità di fare un passo avanti in un’ottica riformista, se il partito di Alfano non ci sta, il disegno di legge andrà avanti cercando una maggioranza in Parlamento, esattamente come avvenne per il divorzio”, concludono i senatori.
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