URSO RITORNI DAI SUOI AMICI PATACCARI, NOI NON VOTIAMO PER I COMPAGNI DI MERENDE DI RAZZISTI, MAFIOSI E PUTTANIERI
IL GOVERNO AFFARISTICO RAZZISTA SI STA DISFACENDO, I BERLUSCONES SONO STATI SCONFITTI DAL VOTO POPOLARE, MA LA QUINTA COLONNA DEL PDL IN FLI INVITA IL PARTITO NEI BALLOTTAGGI A “CONVERGERE SUI CANDIDATI DEL CENTRODESTRA”
Pubblichiamo qui di seguito il comunicato di Adolfo Urso che, afflitto dalla sconfitta del Pdl alle elezioni amministrative, invece che gioirne, visto che la componente di Fli ne è stata cacciata ed espulsa, invece che complimentarsi con i candidati sindaci futuristi che hanno preso percentuali dignitose tra il 5 e il 10%, risultando determinanti ai ballottaggi, pensa solo a invitare tra 15 giorni il partito a far votare per i candidati Pdl.
Cosa che non faremo mai e che solo una persona in malefede potrebbe chiedere alla base futurista.
“La battaglia, certamente coraggiosa e difficile, di Manfredi Palmeri a Milano e degli altri candidati del Nuovo polo ha aperto una breccia per realizzare un nuovo centrodestra oggi piu’ che mai necessario – sostiene Urso – da questo si puo’ partire, se si e’ chiari, sulla collocazione ai ballottaggi”.
“Nelle democrazie dirette e bipolari — continua Urso — e’ normale che al secondo turno si converga sui candidati con i quali si hanno maggiori affinita’ culturali e politiche, quindi programmatiche”.
Urso annuncia che “ne discuteremo nelle prossime ore con gli altri amici per valutazioni comuni che, mi auguro, possano essere condivise dal Nuovo polo e certamente dall’intero Fli”.
Il nuovo centrodestra non potrà mai essere fondato con gli amichetti di Urso e con personaggi screditati e bocciati dall’elettorato di centrodestra.
Urso dimentica che la destra non ha alcuna affinità culturale nè coi razzisti nè coi puttanieri, tanto meno coi corrotti.
La verità è un’altra: che se è giusto che in ogni partito debba e possa esistere una dibattito interno, esso deve avvenire negli organismi preposti in cui le proposte vengono messe ai voti.
E la minoranza si adegua alle decisioni della maggioranza: così funzionano i partiti democratici europei.
Non si dissente a mezzo stampa, creando scientificamente sconcerto nella base elettorale, ma ci si confronta all’interno del partito.
Se la posizione personale fosse poi inconciliabile, uno deve avere la dignità di dimettersi e andarsene altrove.
Il caso qua è diverso e lo denunciamo da tempo: Berlusconi ha lasciato qualcuno all’interno di Fli perchè continui l’opera di disgregazione, garantendo loro appoggio e assicurandogli poltrone future.
Futuro e Libertà non ha bisogno di tre deputati in più o in meno, ma di una linea politica chiara e condivisa.
E’ ora che qualcuno ritorni dal suo ufficiale pagatore: passino alla cassa, riscuotano la paghetta dei mercenari e non rompano più i coglioni.
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