USA, LE ELEZIONI PIU’ CARE DELLA STORIA: 5,3 MILIARDI DI DOLLARI
LA SFIDA PER LA CASA BIANCA TRA DUE OPACHI CONTENDENTI COSTERA’ IL DOPPIO DI QUELLA DEL 2000 E 1,5 MILIARDI IN PIU’ RISPETTO AL 2004… OBAMA NELL’ULTIMO MESE HA SPESO 100 MILIONI DI DOLLARI SOLO IN SPOT…. IL RUOLO DELLE LOBBIE, SONO IN CRISI MA “INVESTONO” MILIARDI
Abbiamo evitato di trattare l’argomento “elezioni presidenziali Usa” fino ad oggi perchè non ci appassiona per nulla trovare, ad ogni costo, differenze tra i programmi di due candidati opachi, che ben interpretano in ogni caso la “commedia americana”, dove si può essere tutto e l’incontrario di tutto nel giro di 24 ore, a seconda di cosa suggeriscano i sondaggi.
Lo stesso elettorato americano, a differenza del nostro dove di spostano al massimo un 10% di voti tra una elezione e l’altra, è notoriamente ondivago. Basta un refolo di vento e uno perde immediatamente un 5% di consensi a vantaggio dell’altro.
Per non parlare dei pochi contenuti espressi dai contendenti e di quanto si lavori sotto la cintura, scovando fatti privati di quando i candidati erano adolescenti: chi aveva rubato la nutella al compagno di banco, chi aveva l’amichetta, chi si era fatto una canna, chi aveva posata nuda e chi troppo vestita.
Una campagna elettorale fatta dagli investigatori privati, consentiteci, dimostra solo lo squallore e il guardonismo di una sfida elettorale che lascia ben poco spazio alla speranza.
Chiunque vincerà farà la solita politica estera tipica degli States, fatta di egemonia e qualche “bomba intelligente” per tutelare i propri mercati. Come hanno sempre fatto peraltro, consci che non si viene eletti per caso, ma perchè alle spalle ci sono le lobbie economiche che ti portano avanti, ti appoggiano e ti fanno eleggere. Altrimenti resteresti, da candidato indipendente, col sedere per terra dopo neanche 24 ore.
Esaminiamo invece un altro aspetto interessante di queste elezioni, ovvero il fatto che saranno le più costose nella storia degli Stati Uniti d’America. Quando le luci si spegneranno sull’Election day del 4 novembre, il conto complessivo per la corsa alla Casa Bianca e al Congresso raggiungerà un record assoluto: 5,3 miliardi di dollari, di cui 2,4 miliardi solo per la sfida presidenziale.
La stima arriva dal Center for Responsive Politics ( Crp), un Centro studi di Washington, specializzato nell’analisi dei costi della politica, che ha sottolineato che quella in corso è la campagna elettorale più costosa nella storia del mondo.
I candidati alla Casa Bianca hanno raccolto e speso più di un miliardo di dollari, il doppio del 2004 e il triplo del 2000. L’intera stagione presidenziale ha visto già una spesa elettorale di 2,4 miliardi di dollari.
Pur in piena crisi e con la recessione alle porte, i maggiori finanziamenti sono arrivati dal settore finanziario, dalle assicurazioni e dal settore immobiliare. che insieme hanno versato 373 milioni di dollari a partiti e candidati.
Come in passato, la palma di società più generosa è andata a Goldman Sachs ( 5 milioni di dollari) che ha battuto altri due colossi di Wall Street, Citigroup e Jp Morgan, in piena bagarre finanziaria. Si è passati in generale dai costi di 2,2 miliardi di dollari del 1996, ai 3 del 2000, ai 3,9 del 2004, ai 5,3 di oggi.
Cifre enormi, pari a due manovre finanziarie di due paesi altamente industrializzati.
Ma come spendono i soldi gli aspiranti alla Casa Bianca? Obama sta spendendo 3 volte più di Mc Cain in spot televisivi. In un giorno campione, il senatore democratico ha speso 3,3 milioni di dollari per spazi televisivi, contro i 900mila dollari del suo avversario repubblicano.
Il ritmo imposto da Obama indica che si avvia a spendere quasi 100 milioni di dollari solo in spot tv nell’ultimo mese di campagna elettorale, una somma superiore all’intero budget che ha a disposizione McCain.
Da quando Obama è sceso in campo, all’inizio del 2007, ha incassato finanziamenti elettorali senza precedenti, pari a 605 milioni di dollari, a cui dovranno essere aggiunti quelli raccolti nelle ultime settimane.
La politica negli Usa sembrerebbe essere immune dalla crisi, in realtà chi finanzia il candidato non fa che un “investimento” in prospettiva… Verrano anche i tempi in cui i dollari investiti “torneranno a casa”, grazie a qualche legge o provvedimento ad hoc…
Questa è la politica di cui preferiamo non parlare, anche se vale la pena analizzarla e conoscerla.
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