VA BENE TUTTO, MA FARCI DARE LEZIONI DI DEMOCRAZIA DA UN DITTATORE È TROPPO: IL CREMLINO È STATO LESTO A COMMENTARE LA CONDANNA DI MARINE LE PEN, STREPITANDO CONTRO “LA VIOLAZIONE DELLE NORME DEMOCRATICHE”. SE NON CI FOSSE DA PIANGERE, CI SAREBBE DA RIDERE
CHE NE PUÒ SAPERE DI DEMOCRAZIA UNO COME PUTIN, CHE GLI OPPOSITORI NON SOLO LI ESCLUDE DALLE ELEZIONI MA LI UCCIDE, LI IMPRIGIONA O LI AVVELENA?
Solidarieta di matteo salvini a marine le pen dopo la condanna, colpisce la filiera delle solidarietà, spuntata subito dopo: un’aggregazione anti Ue, guidata dal Cremlino e con Elon Musk come megafono. In poche ore, si è delineato un asse partito dal portavoce di Vladimir Putin; allargato all’ungherese Viktor Orbán; arrivato al vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini. Più il ministro per gli Affari europei di FdI, Tommaso Foti, e un altro esponente del partito di Giorgia Meloni, numero due degli euroconservatori, Nicola Procaccini.
E Musk, per il quale «quando la sinistra non può vincere abusa del sistema legale», scrive su X. Il paradosso è sentir dire al putiniano Dmitry Peskov che la condanna sarebbe «la dimostrazione di come in Europa vengano violate le norme democratiche».
E questo aggiungendo che la Russia non interferisce: senza rendersi conto di quanto sia surreale un’affermazione del genere da parte del braccio destro di Putin che ha invaso l’Ucraina; e a prescindere dai sospetti che Mosca abbia finanziato in passato il partito di Le Pen. Il fatto che a ruota sia spuntato tutto l’europopulismo di destra, ha rivelato soprattutto la volontà di delegittimare le istituzioni di Bruxelles.
(da agenzie)
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