VANDA SEMYONOVNA OBIEDKOVA, LA DONNA SOPRAVVISSUTA AI NAZISTI E’ MORTA AD OPERA DEI RUSSI IN UNO SCANTINATO A MARIUPOL
NEL 1941 RIUSCI’ A SFUGGIRE ALLA DEPORTAZIONE, OGGI E’ STATA VITTIMA DEI CRIMINALI RUSSI
Era l’ottobre del 1941 e i nazisti tedeschi avevano fatto il loro ingresso nella città di Mariupol, in Ucraina. In quei giorni le truppe di Hitler stavano radunando tutti gli ebrei da deportate. E mentre nelle strade c’era l’invasione che avrebbe portato alla prigionia e alla morte in uno dei tanti campi di concentramento sparsi per l’Europa,
Vanda Semyonovna Obiedkova si era nascosta in uno scantinato e sopravvisse. Aveva solamente 10 anni. Ora, 81 anni dopo, quella bambina cresciuta, diventata donna, mamma e nonna è morta. Sempre in uno scantinato, sempre a Mariupol. Sempre durante un’invasione in quel clima di guerra che uccide anche senza perire sotto le bombe.
Morta a 91 anni, in un freddo scantinato nella città che è diventata simbolo (con bombardamenti contro ospedali, teatri trasformati in rifugio e palazzi di cui rimane solamente lo scheletro).
Morta di stenti, senza acqua né cibo. Non è morta di morte naturale, ma di quei riflessi della guerra che comportano lo stravolgimento della vita delle persone. Anche di quelle che sono sopravvissute ai missili e ai proiettili. Il decesso di Vanda Semyonovna Obiedkova risale a oltre due settimane fa, ma la notizia è trapelata solamente nelle ultime ore, quando i familiari della donna sono riusciti a mettersi al sicuro.
“La mamma non meritava una morte simile”.
Queste le poche parole pronunciate dalla figlia Larissa, che ha anche sottolineato come sua madre amasse Mariupol e non volesse lasciare quella città. Nonostante la guerra, nonostante le bombe. Quella stessa città in cui era sopravvissuta all’invasione dei nazisti russi nel 1941, scampando alla deportazione. Oggi, però, a 91 anni è morta durante un’altra invasione in un’altra guerra. Quella russa contro l’Ucraina.
(da agenzie)
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