VANNACCI, DA PARACADUTISTA A PARACADUTATO DAL PARACULO
NELLA LEGA SCOPPIA LA RIVOLTA : “UNA MANCANZA DI RISPETTO NEI CONFRONTI DI TANTI MILITANTI”… IL VICEPRESIDENTE DEL SENATO CENTINAIO TUONA: “E’ UNA DECISIONE CHE HA PRESO IL SEGRETARIO…”
Sceglie il giorno del 25 Aprile, Matteo Salvini, e il momento della presentazione del suo libro Controvento, a Milano, per annunciare la candidatura alle Europee del generale Roberto Vannacci: «Sono contento che un uomo di valore abbia deciso di portare avanti le sue battaglie di libertà insieme alla Lega nel Parlamento europeo. Sono contento che in tutti i collegi elettorali, nelle nostre liste gli italiani potranno trovare il nome di Vannacci»
È lui la grande scommessa.
L’uomo che nei piani di Salvini dovrebbe aiutare il Carroccio a frenare il calo nei sondaggi e superare l’asticella dell’8%, al di sotto della quale annegano i pensieri più cupi del leader.
Un nome chiamato a portare freschezza nella corsa leghista verso le Europee, ma che finora si è rivelato in grado solo di spaccare in due il partito. Da una parte i salviniani di ferro, entusiasti, dall’altra i tanti parlamentari e militanti del Nord che vedono l’arruolamento politico di Vannacci come un errore.
Di più, «una mancanza di rispetto nei confronti di tanti militanti che da anni si impegnano e sudano ogni giorno», ringhia un deputato di peso. Quasi un’eresia.
«È una decisione che ha preso il segretario, e quindi va bene così», risponde al telefono il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, che negli ultimi giorni aveva avversato con forza la candidatura di Vannacci. Ha quindi cambiato idea? «No, non l’ho cambiata, ma oggi sono con la famiglia, c’è poco spazio per la politica. No comment».
D’altronde, c’è poco spazio anche per la rabbia. Si aspettavano tutti questo epilogo. La decisione, anche se non condivisa con il partito, era presa già da alcune settimane.
Chi è ostile al generale, ora, vuole sapere se sarà anche premiato con un posto da capolista. Salvini, ieri, è stato volutamente vago, limitandosi a dire che «correrà in tutte le circoscrizioni». Quindi anche al Nord. Uno schiaffo.
Ma il ramoscello d’ulivo potrebbe essere proprio questo: non mettere Vannacci capolista. Piuttosto, in seconda o terza posizione. D’altronde lo stesso generale ha chiarito che sarà «un candidato indipendente che mantiene la propria identità».
E per il leader sarebbe difficile giustificare la scelta di posizionare come capolista un indipendente, che non ha alcuna intenzione di appuntarsi al petto la spilla di Alberto da Giussano.
(da La Stampa)
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