VERONICA LARIO FA SALTARE L’ACCORDO DI DIVORZIO: DI FRONTE AL GIUDICE POTREBBERO USCIRE DOSSIER SCOTTANTI
LA EX MOGLIE DEL PREMIER NON ACCETTA PIU’ LE CONDIZIONI DELL’ACCORDO RAGGIUNTO A MAGGIO, A CAUSA DEI COSTI DELLA VILLA DI MACHERIO E DEL MANCATO INSERIMENTO DEI FIGLI IN FININVEST…. NIENTE PIU’ CONSENSUALE, MA SEPARAZIONE CON ADDEBITO: IL TIMORE CHE DIVENTINO PUBBLICI DOCUMENTI PERICOLOSI
La fonte in questo caso si presume bene informata: si tratta del quotidiano “Libero”, notoriamente vicino al premier.
La notizia è data con una certa preoccupazione: “Veronica fa saltare l’accordo: vuole più soldi e punta sulle elezioni”.
Non perchè intenda presentarsi candidata alternativa, più semplicemente, sostiene “Libero”, “in campagna elettorale, davanti al giudice, potrebbe magari tirare fuori dossier scottanti sul coniuge”.
Come ricorderete, l’accordo raggiunto a maggio tra Veronica Lario e Silvio Berlusconi prevedeva per la signora un mantenimento annuale di 7 milioni di euro lordi, circa 300.000 euro al mese.
Una cifra molto più bassa dei 40 milioni chiesti in origine.
L’intesa prevedeva l’assegnazione a Veronica di villa Belvedere a Macherio (dove vive dal 1990) con usufrutto a vita, mentre proprietario dell’immobile restava Berlusconi.
Ed è proprio sulle spese della villa e sulla ripartizione dei pesi tra usufruttuaria e proprietario che si sarebbe consumata la rottura.
Altro nodo da scogliere sarebbe la questione eredità : Veronica teme che i figli Barbara, Eleonora e Luigi non abbiano, nell’azienda di famiglia, lo stesso peso dei figli di primo letto del premier, Marina e Piersilvio.
La diatriba sulle spese della villa non riguarda certo noccioline, visto che il solo mantenimento ha comportato negli ultimi dieci anni un esborso di oltre 20 milioni di euro (700.000 solo di arredi).
Per quanto riguarda i tre figli avuti dalla Lario, Berlusconi non ha ancora preso impegni precisi e si limita a definirsi “un padre giusto ed equanime”, tesi che evidentemente non ha convinto la Lario che, con il suo ricorso, ha chiuso quindi la strada a una separazione consensuale.
Si andrà per via giudiziale, con tempi lunghi e ulteriori tensioni.
Con la Lario che punterà alla “separazione con addebito”, in coerenza con le accuse rivolte al Cavaliere circa minorenni e “ciarpame senza pudore”.
Una strada che, secondo “Libero”, porterebbe però all’utilizzo di memorie che entrambi i coniugi hanno già prodotto e in cui sono contenute accuse di reciproci tradimenti.
Il sospetto e il timore del premier è che attorno alla causa di divorzio possa aprirsi un immenso polverone a base di documenti e dossier scottanti sul conto del Cavaliere, magari in prossimità delle potenziali elezioni.
E la sua frase riportata da “Libero” e pronunciata in consiglio dei ministri “le scorie nucleari? Le metterei a Macherio”, non si può dire che non denoti un certo nervosismo di fronte alla prospettiva dell’ennesimo scandalo a luci rosse.
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