VERTICE PD-CINQUESTELLE, RENZI APRE: “SI’ ALLE PREFERENZE SE C’E’ GOVERNABILITA'”
LAVORI IN CORSO: IL PREMIER PROPONE IL BALLOTTAGGIO, NUOVO CONFRONTO A GIORNI
«Siamo molto felici di poter ragionare e confrontarci insieme: se c’è un modo di trovare un punto d’incontro sulla legge elettorale ne siamo felici, perchè le regole si scrivono insieme e lo diciamo fin dal primo momento»: così il premier Matteo Renzi ha esordito alla riunione col Movimento 5 stelle, che si è chiusa con l’impegno di un nuovo appuntamento entro venerdì, dopo aver messo on line le proposte.
«Abbiamo perso sei mesi» ha esordito Renzi, ricordando ai rappresentanti del Movimento 5 stelle, l’incontro avuto con Beppe Grillo.
«Se c’è modo di confrontarci sulla legge elettorale, ne saremo felici. Se ricordate – sottolinea il premier durante l’incontro con i rappresentanti del M5s sulla legge elettorale – questo è stato per noi un proposito fin dal primo giorno. Il 15 dicembre a Milano abbiamo lanciato la proposta con l’hashtag “sorpresina”.
La reazione di allora fu un altro hashtag, con cui Beppe Grillo liquidò la nostra proposta. Era un hashtag che non vi dico, perchè l’orario non lo consente. Se ora, dopo aver perso sei mesi, ci si può confrontare, siamo molto felici», conclude.
Di Maio: «Non è una proposta a scatola chiusa»
«La nostra non è una proposta a scatola chiusa, vogliamo sentire cosa ne pensate»: così il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, dopo che il deputato 5 Stelle Danilo Toninelli ha illustrato alla delegazione Pd la proposta dei 5 Stelle sulla legge elettorale.
«Certo – aggiunge – non abbiamo intenzione di andare avanti all’infinito», ma pensiamo «si possa fare anche in poco tempo».
Il dibattito sul «Democratellum» e la proposta di ballottaggio
Secondo il premier, la proposta elettorale dei Cinque stelle non garantisce la governabilità . «Abbiamo fatto una simulazione con il vostro sistema» sul risultato delle europee.
«Il Pd anche con il 40 per cento non avrebbe i numeri per governare. Con l’Italicum sì, al primo turno o al secondo».
Da Renzi una proposta: «Siete disponibili a prendere in considerazione l’ipotesi di introdurre il ballottaggio che consente la certezza della vittoria?».
La questione delle preferenze
Il confronto si sposta sulle preferenze: «Noi non abbiamo paura delle preferenze, anche perchè quando si va a prendere i voti siamo tutti bravi a prenderli» e «siamo pronti a ragionare di preferenze ma se solo c’è la certezza della governabilità » è la posizione di Renzi.
Lo dice con una mezza battuta: «La Moretti ha preso 230mila preferenze alle europee. Quanti voti ha preso il primo di M5S? Trentamila?».
Pronti a ragionarne, quindi, «se c’è la certezza della governabilità » secondo il presidente del Consiglio. «Come metodo di lavoro vorrei che noi adesso, acquisite le vostre osservazioni, tra tre o quattro giorni al massimo ci rincontriamo e valutiamo i punti di caduta sui quali poter discutere una legge elettorale insieme» è la proposta di Luigi Di Maio, Movimento 5 stelle, al segretario Pd.
Renzi: «Serve una norma mai più inciuci»
La seconda richiesta di Renzi ai 5 stelle è un meccanismo «mai più inciuci e mai più laghe intese: se ci dobbiamo mettere insieme lo diciamo prima, mentre con il Toninellum ci possiamo mettere insieme dopo» ha detto Renzi ai 5 Stelle.
«Chiediamo se, per rispetto ai cittadini» il Movimento 5 stelle è d’accordo nel dire «mai più inciuci nè grandi intese», ha affermato Matteo Renzi ai rappresentanti del Movimento 5 stelle, «dirlo prima è un fatto di etica».
Gli interrogativi per proseguire il confronto
«Servono idee chiare sul tema» della legge elettorale, dice Matteo Renzi ai rappresentanti del Movimento 5 stelle.
«Il M5s è disponibile o meno a studiare un correttivo che consenta a chi vince di governare? Noi riteniamo che il democratellum non garantisca questo. Ci sta bene ragionare sul merito, ma non saremo mai d’accordo se non abbiamo la possibilità che chi arriva prima, al primo o secondo turno, vinca».
Ed ancora: «Chiediamo per rispetto ai cittadini mai più inciuci nè grandi intese. Se ci si deve mettere insieme bisogna dirlo prima». Altra domanda posta da Renzi ai Cinque stelle: «Siamo dell’idea di rimpicciolire i collegi, ci state?». Inoltre: «Siete d’accordo sulla nostra proposta di affidare alla Corte costituzionale prima il giudizio sulla legge elettorale?». Ed infine: «Siete disponibili a ragionare di riforme costituzionali?». «È inutile rivederci se non ci date delle risposte».
Di Maio: «Siamo per la governabilità , nuova legge elettorale entro 100 giorni»
Per il Movimento 5 Stelle, il vice presidente della Camera Luigi Di Maio esprime soddisfazione: al di là delle osservazioni tecniche sulla proposta, «pensiamo possa essere un punto di partenza per trovare incontro su determinate criticità . Questo è un obiettivo che ci possiamo dare». Quanto ai tempi, «noi pensiamo» che la legge elettorale «possa essere pronta in 100 giorni e diventare legge di Stato». Il Movimento non è «nè contro doppi turni nè contro i premi di maggioranza, ma vogliamo vedere i punti di caduta» ha aggiunto, sottolineando l’apertura a lavorare al tavolo delle riforme «se il Pd vuole».
«Ma è chiaro – ha aggiunto Di Maio – che il termine per gli emendamenti scade alle 18 di stasera. Se non ci vogliamo prendere in giro, allora spostiamo gli emendamenti e ragioniamo insieme».
Alla fine il segretario del Pd ha partecipato personalmente all’incontro sulle riforme, con lui il vice-segretario del Pd, Debora Serracchiani, il capogruppo alla Camera, Roberto Speranza, e l’eurodeputata Alessandra Moretti.
(da “La Stampa”)
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