VIOLENZA DI POLIZIA A PISA, COSA NON QUADRA NELLE PAROLE DI TAJANI (E NON SOLO)
IL GOVERNO MANDA AVANTI IL VICEPREMIER CHE SPARA BANALITA’
Antonio Tajani, confermato oggi segretario al congresso di Forza Italia. «Siamo garantisti e per questo diciamo che la responsabilità è individuale. Le forze dell’ordine non si toccano perché donne e uomini che ogni giorno rischiamo la pelle per quattro soldi, hanno famiglie che li aspettano e magari non tornano e sono tutti figli del popolo, non di radical chic», ha detto il vicepremier.
«Questo non significa dire che chi sbaglia non deve essere sanzionato ma la responsabilità è sempre e comunque individuale: se 1, 2 o 3 hanno sbagliato non possono pagare in migliaia».
Anche Tajani lascia intendere che le responsabilità stiano se mai dal lato di chi «provoca in continuazione» (i poliziotti, ndr).
Il nostro commento
1) Il richiamo a “essere garantisti” non c’entra nulla con il concetto di “responsabilità individuale”.
2) Giusto ricordare che la responsabilità di un reato è individuale, salvo i casi di “concorso nel reato” e di “istigazione al reato”, questi casi chiamano in causa più soggetti, come Tajani dovrebbe sapere
3) Tutti hanno “famiglie che li aspettano”: vale per gli agenti, gli studenti e il rapinatore di una banca.
4) Nessun intende “toccare le forze dell’ordine”, ma neanche essere illegalmente “toccati dalle forze dell’ordine”
5) Lasciamo perdere la demagogia del “rischiano la pelle per quattro soldi”, non solo i soli: vale anche per chi si arrampica “in nero” su un ponteggio per la metà dello stipendio di un agente di polizia. Fermo restando che in polizia si entra per libero concorso, nessuno è obbligato.
6) “Se qualcuno ha sbagliato va sanzionato, non possono pagare in migliaia”: perfettamente d’accordo, l’importante infatti è non giustificare e non assolvere per partito preso chi ha sbagliato. E non esistono zone franche, caro Tajani: se chi ha palesemente sbagliato manganellando studenti inermi va sanzionato, nei Paesi democratici si assumono le responsabilità anche i diretti superiori, si chiamino funzionario di servizio, questore e prefetto, fino al Viminale.
7) Dire che le responsabilità sono “di chi provoca in continuazione” in questo caso non funziona, salvo che per il governo nessuno dovrebbe mai manifestare in quanto questa opzione sarebbe di per sè “una provocazione” o un delitto di lesa maestà. Anche i 400 arrestati a Mosca che volevano ricordare Navalny sarebbero “provocatori” secondo questo metro di giudizio.
Conclusione
Il sedicente centrodestra avrebbe guadagnato consensi con tre semplici mosse: 1) chiedere scusa agli Italiani per la pessima gestione dell’ordine pubblico 2) telefonare alle famiglie dei ragazzi feriti dagli agenti dimostrando vicinanza 3) rimuovendo i responsabili dell’ordine pubblico di Pisa come segnale meritocratico reale.
Nessuno l’ha fatto, anzi si continua a difendere l’indifendibile con la solita arroganza del “forte con i deboli e deboli con i forti”.
Ma attenzione, non sempre chi nasce debole lo resta per tutta la vita…
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