VUOI IL FARMACO SALVAVISTA? DEVI ALMENO AVERE GIA’ PERSO UN OCCHIO
LA DENUNCIA ARRIVA DALLA CLINICA OCULISTICA DELL’UNIV. DI GENOVA….LA REGIONE LIGURIA NON HA SOLDI PER FAR FRONTE AI COSTI PER OLTRE MILLE MALATI E ALLORA DECIDE DI FAR ACCEDERE ALLE CURE CHI HA SOLO UN OCCHIO FUNZIONANTE….GLI ALTRI DEVONO ASPETTARE DI PERDERNE ALMENO UNO
La Sanità italiana non finisce mai di stupire, ma questa denuncia vale la pena di segnalarla: arriva dalla clinica oculistica dell’università di Genova e riguarda, come ci spiega il Secolo XIX, la terapia per una malattia precisa, una patologia della retina che in sigla si chiama “Dmle” e può insorgere a partire dai cinquant’anni, in maniera crescente con il progressivo alzarsi dell’età , fino a colpire 2 anziani su 100 oltre gli 80 anni.
A Genova se ne possono attestare circa mille casi, tremila in Liguria, notoriamente terra di anziani.
Chi viene colpito da questa malattia non è più in grado di leggere e di riconoscere una persona.
Fino a due-tre anni fa i medici prescrivevano dei farmaci che pur non erano nati espressamente per la cura di questa malattia, ma davano qualche buon risultato.
Era un utilizzo definito “fuori etichetta”, consentito fino a che non venisse fissata una regolamentazione precisa. Chi li prescrivesse ora, rischierebbe serie conseguenze penali.
Eh sì, perchè ora lo Stato a pensato a regolamentare la materia: lo ha fatto dando il via libera per il solo uso ospedaliero a due farmaci che sono uniti dal prezzo.
La modica cifra di 1.000 euro per una sola applicazione, all’interno di un ciclo di cura più o meno lungo.
Altro vincolo: ha diritto all’uso solo chi abbia un residuo di vista di almeno due decimi.
Ma a Genova altro che due decimi…. al San Martino non si è in grado di garantire il trattamento a tutti quelli che ne avrebbero diritto perchè i bilanci regionali non lo consentono.
Il direttore della clinica oculistica conferma: “siamo stati informati che le richieste devono essere limitate ai casi più gravi, quelli dei pazienti che hanno un solo occhio funzionante”.
In pratica su dieci richieste presentate da pazienti in regola per accedere alla cura ne vengono accolte due.
Siamo alla selezione “occhio per occhio”: se non ne hai uno già perso, non hai diritto in Italia a essere curato all’altro.
Che pretese, sembra dirti lo Stato, hai due occhi malpresi ma ci vedi ancora da entrambi e vieni a romperci i coglioni per essere curato da tutti e due? Abbi il buon gusto di perderne almeno uno, prima di ripresentarti a pretendere una cura….
La morale è che in fondo chi ha due occhi buoni, può anche perderne uno senza troppi danni per la società .
La Regione non ha soldi ( diciamo che forse preferisce spenderli diversamente) e chi è malato, pur rientrando nei canoni previsti, non può far valeri i suoi diritti.
Il motto “anche l’occhio vuole la sua parte” in Regione Liguria non vale, salvo che non sia solo uno su due.
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